SALÒ – Ricordi indelebili

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    Creare un’opera che fermi nel tempo le gesta degli alpini durante la Grande Guerra e che sia a beneficio e monito per le future generazioni. È da questa idea, tutt’altro che banale, che gli alpini di Prevalle sono partiti per realizzarla. Non volevano però il classico monumento eretto in piazza piuttosto che la scultura da rinchiudere nel salone di un palazzo istituzionale; quest’opera doveva essere visibile sempre e a tutti. 

     

    L’alpino Giancarlo Zancarli ha lavorato per due anni, con costanza, passione e competenza, incidendo sulla parete di una cava dismessa, posta alle spalle della sede del Gruppo, alcune immagini di alpini al tempo della Prima Guerra Mondiale. Il risultato lascia a bocca aperta e non solo per la posizione dalla quale lo si ammira. Il lento incedere sotto il peso dello zaino affardellato, il pesante basto trasportato dal fedele mulo tenuto alla cavezza dal suo conducente e le parole sommesse scambiate coi compagni, pensando agli affetti di casa durante il riposo armato.

    Sono lampi di un passato che vorremmo non tornasse più e che proprio per questo deve restare visibile nel tempo. Arrivarci è facile, basta raggiungere il parcheggio della sede degli alpini prevallesi sul Monte Budellone e imboccare il sentiero segnalato che, in pochi minuti, conduce all’opera (nella foto). Chi la visiterà si renderà conto che non è stata un’impresa da poco. Oltre alla difficoltà di operare “direttamente sul campo” si aggiunge il lavoro di incisione del marmo in parete verticale e la corretta impostazione prospettica dell’immagine. Un risultato straordinario.

    Gli alpini del Gruppo hanno contribuito facendo i “ragazzi di bottega” per il nostro artista che alla fine, rifiutando qualsiasi forma di contributo al suo lavoro, si è visto assegnare un “vitalizio” costituito da pranzi e cene alle future feste alpine locali. La visita a quest’opera consente anche di conoscere una parte del nostro territorio fatta di sentieri, tracciati ben tenuti dagli alpini, che regalano scorci sulla pianura sottostante oltre ad un interessante percorso attraverso piccole cave dismesse, luoghi di impegno silente e faticoso. Proprio come quello degli alpini.

    Celestino Massardi