Regolamentazione senza generalizzazioni

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    Credo che tu abbia fatto bene a tagliare metà della lettera dell’alpino Sergio Ganora del Gruppo di San Giorgio Monferrato contenuta nel numero di ottobre, perché già la metà pubblicata, a mio parere, è un incredibile vaneggiamento. Purtroppo egli sembra ignorare che tra le migliaia di migranti giunti in questi anni in Italia (di cui per ora fortunatamente siamo riusciti a ridurne il flusso) la maggior parte di loro si sono purtroppo dimostrati delinquenti, profittatori o semplici “vacanzieri”, mentre sono molti meno quelli che effettivamente risultano essere scappati dal proprio paese per fame o per guerra. Tra le altre cose, mi ha sempre colpito che la stragrande maggioranza di loro siano ragazzoni alti, robusti e muscolosi; per nulla affamati… La situazione di degrado sociale e di insicurezza nella nostra vita quotidiana, che si è verificata in Italia grazie a quest’accoglienza indiscriminata e criminale voluta e caldeggiata da politici incoscienti, sulla quale si è anche lucrato, è sotto gli occhi di tutti. A questo punto pare evidente che l’alpino Sergio non abbia capito nulla circa i pericoli di un’immigrazione massiccia ed incontrollata, oppure viva in un universo parallelo. A parte ciò che ho scritto, mi congratulo con lui per la sua attività di volontariato nella Repubblica Centrafricana.

    Massimo Cerutti, Sezione di Domodossola

    Caro Massimo rispondendo a te voglio rispondere anche a qualche altra lettera, sullo stesso argomento, che non pubblico perché non farebbe onore agli alpini. Ti premetto e questo l’ho ripetutamente detto anche in qualche programma di Rai 1, che sono assolutamente d’accordo sul fatto che l’immigrazione debba essere regolamentata e gestita con rigore. Spalancare le porte senza essere in grado di garantire condizioni di dignità è la più alta forma di buonismo ipocrita. Ed è la causa prima che spinge tanti disperati a delinquere. In secondo luogo vorrei ricordare che è solo la certezza della pena che può garantire margini di miglioramento al problema della delinquenza, italiana o straniera che sia. Ciò premesso voglio riportare solo due dati riguardanti il 2017. Gli arrestati in quel periodo sono stati 839.496, di cui 597.773 italiani e 241.723 stranieri, tra loro moltissimi europei (in particolare rumeni e albanesi) e sudamericani. Giusto per non identificare il “nemico” con le persone di colore. Il secondo dato riguarda il numero degli stranieri presenti in Italia, che è di circa 5 milioni. È giusto demonizzare gli oltre 4 milioni di regolari, che si sono inseriti nel nostro territorio, che lavorano nelle nostre aziende, che contribuiscono alla crescita del Pil, alla pari di tutti gli italiani? Senza contare, caro Massimo, che la mobilità garantita oggi dalla moderna tecnica nel settore dei trasporti (in poche ore sei dall’altra parte del mondo) ha finito per fare del pianeta una grande unica casa. Il futuro sarà così. Che ci piaccia o meno. Capirlo è questione di intelligenza, benché vada gestito.