Raduno sensazionale

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    “Tu chiamale, se vuoi, emozioni”. Non è solo la frase di una canzone, è la sintesi perfetta di questo raduno. Emozioni di parole: quelle del nostro straordinario Presidente Romano Micoli, del vice Presidente nazionale vicario Luigi Cailotto, del comandante delle Truppe Alpine gen. Federico Bonato, del sindaco Rosa Leso, del prefetto di Brescia Valerio Valenti a sottolineare ed evidenziare la generosità, l’altruismo e lo splendido legame degli alpini col loro territorio.

     

    Emozioni di immagini: l’alzabandiera col tricolore che lento viene issato sul pennone della Torre di San Martino della Battaglia (uno dei luoghi dove si fece l’Italia), gli onori ai Caduti in un’atmosfera densa di rispetto, l’ammassamento in uno stadio gremito di penne nere schierate e ordinate, l’accoglienza in piazza Malvezzi – il salotto buono di Desenzano – del Labaro quasi soffocato dalla folla, gli applausi, i visi e le voci delle migliaia a bordo sfilata.

    Emozioni in musica delle tre fanfare sezionali in concerto il sabato sera, della fanfara Tridentina e di tutte le fanfare alpine, ma anche della coralità dei piccoli alunni della scuola “Achille Papa” che cantano l’Inno. Emozioni di colori: tra le penne nere, ecco l’arancione delle squadre dell’antincendio boschivo, la marea gialla dei volontari di Protezione Civile e il verde dei ragazzini del campo scuola.

    Emozioni anche dai gesti, come quello di annullare il pranzo ufficiale e devolvere l’equivalente al fondo per i terremotati del Centro Italia e, altrettanto importante, di beneficiare tre associazioni del nostro territorio di una somma per le loro opere di socialità. Desenzano è una piazza dal palato fine, abituata ad una notevole offerta di eventi, con una popolazione di diverse provenienze e un tenore di vita agiato. È, giustamente, selettiva.

    I numerosi eventi, mostre e manifestazioni promossi in città e dintorni nei mesi precedenti hanno alzato la curiosità sul raduno organizzato dagli alpini benacensi e valsabbini, finendo per coinvolgere l’intera popolazione che ci ha ripagato con calore e sostegno incessanti. Se la giornata splendida, più primaverile che autunnale, è stata pura fortuna, cosa diversa sono state le piccole attenzioni che abbiamo riservato ai nostri ospiti come le perle di cultura e storia profuse dal prof. Angelo D’Acunto alle varie Sezioni in attesa della sfilata.

    Il tramonto ha posto fine alla giornata e a questa esperienza unica per una Sezione come la nostra. La stecca è passata nelle mani degli amici di Salsomaggiore e della Sezione di Parma: zaino in spalla ragazzi, e avanti! Arrivederci al 2017.

    Paolo Cabra
    redazione@montesuello.it


    Parlando di alpini

    Fra le numerose iniziative organizzate in preparazione al raduno del 2º Raggruppamento, ha suscitato molto interesse il convegno “L’Ana e le istituzioni, l’Ana e il territorio, l’Ana e i giovani”, che ha visto come relatori il Presidente Favero e i suoi predecessori Parazzini e Perona; moderatore don Bruno Fasani. Ha esordito Parazzini sul tema delle istituzioni: «Uno dei nostri ruoli è quello di esercitare il diritto di critica e di richiamare le istituzioni al loro dovere». Riguardo ai giovani, Perona ha affermato che «da parte loro c’è sempre stata piena disponibilità» e ha ricordato l’occasione persa del mancato coinvolgimento dei ragazzi della mininaja. Per Favero la forza dell’Ana è quella di essere una grande famiglia riconosciuta per ciò che fa: «Coesione e condivisione è ciò che ci rende diversi da tutti gli altri, dobbiamo essere consapevoli di quello che siamo per poter trasmettere la nostra identità». Un ruolo che parte dalla nostra storia, dai valori che difendiamo e trasmettiamo alla società. La riconoscenza verso quanto i nostri Gruppi fanno sul loro territorio è tangibile: «Anche in caso di calamità noi ci siamo sempre stati, ci saremo sempre e anche per i terremotati del centro Italia faremo la nostra parte».

    Cesare Fumana