Presente, memoria, futuro

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    L’Adunata che ogni anno entra nel vivo il venerdì, a Trento, visti i numerosi appuntamenti, ha avuto un prologo giovedì 10 maggio con tre momenti che potremmo riassumere con altrettante parole: presente, memoria e futuro. Appuntamento immancabile nei giorni dell’Adunata è la Cittadella degli Alpini, che a Trento è stata aperta al pubblico al parco Santa Chiara, luogo d’incontro e punto di riferimento per le penne nere in congedo e i cittadini, curiosi di conoscere le attività degli alpini in armi e i loro equipaggiamenti.

    Non è da tutti i giorni poter salire sui blindati “Lince” e sui cingolati da neve “BV206”, provare i materiali dell’Aviazione dell’Esercito, assistere alla simulazione della bonifica di un campo minato, vedere i mortai “Thompson” dell’artiglieria da montagna e provare l’emozione di essere ostaggi liberati dai rangers del 4º Alpini paracadutisti. Gettonatissima è stata anche l’area dedicata alla montagna, ambiente naturale in cui operano gli alpini e che da sempre li caratterizza, con tante attrazioni per grandi e piccini e con gli specialisti del servizio Meteomont che hanno illustrato i moderni sistemi di previsione meteonivologica e di valutazione dei rischi da valanga.

    Il tutto presentato con un percorso tematico in cui sono state mostrate anche le diverse attività operative svolte in Patria e all’estero. Alla fine dei quattro giorni – era stata inaugurata giovedì mattina dal comandante delle Truppe Alpine gen. Claudio Berto, dal Presidente Ana Sebastiano Favero e dalle autorità cittadine – si sono contate oltre 75mila visitatori. Il record di presenze dello scorso anno non è stato battuto ma il risultato è rimasto su ottimi livelli, contando anche l’offerta per il pubblico che è sempre più ampia e diversificata.

    Nel pomeriggio le autorità si sono recate al Doss Trento per un momento di raccoglimento al mausoleo di Cesare Battisti, d’inconfondibile stile classico, che dal colle domina la città. Fu qui che nel 1935 le spoglie dell’irredentista furono traslate. Il gen. Berto con il Presidente Favero, le autorità del territorio e i nipoti di Battisti, Mimma e Marco, hanno deposto una corona alla sua tomba, ai piedi della targa con l’epitaffio: “A Cesare Battisti che compì in Trento il sogno di Garibaldi”.

    Sempre sul Doss Trento – e qui si parla di futuro prossimo – è stato inaugurato il cantiere che porterà alla realizzazione delle opere di ammodernamento del Museo Storico Nazionale degli Alpini, lavori previsti dal protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso anno dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Claudio Graziano e dal Presidente dell’Ana Sebastiano Favero.

    Tutte le attività e i lavori per la realizzazione delle opere sono state e saranno seguite da un tavolo tecnico coordinato dalla Direzione dei Lavori e del Demanio, guidata dal gen. Massimo Scala. Un progetto ambizioso – frutto della sinergia tra la Difesa, Ana, il Comune e la Provincia di Trento che vedrà, oltre alla riqualificazione del manufatto centrale storico del Museo, l’ampliamento della superficie espositiva per ospitare in modo più moderno e consono i numerosi reperti e cimeli, unici nel loro genere. L’inaugurazione è coincisa con la posa della prima pietra della nuova struttura. Le autorità hanno firmato la pergamena che è stata inserita in un cilindro di acciaio e questo nella pietra, sigillata dal direttore del Museo, gen. Stefano Basset e benedetta dall’arcivescovo emerito di Trento mons. Luigi Bressan.

    Il Museo degli Alpini, inaugurato il 15 marzo 1958 in occasione della 31ª Adunata nazionale, svoltasi proprio a Trento, è un riferimento di alta valenza storico- culturale che, una volta terminate le attività di riqualificazione, andrà ad arricchire ulteriormente la rete museale trentina, della quale entrerà a far parte.