Oltre le aspettative

    0
    75

    Ancora una volta Valdobbiadene ha ospitato un campionato nazionale Ana, aggiudicandosi l’organizzazione della 41ª edizione della Corsa in montagna a staffetta. La manifestazione è stata fortemente voluta dalla Sezione nella ricorrenza del centenario della Grande Guerra, allorché il territorio, dopo la disfatta di Caporetto, fu invaso dalle truppe austro-ungariche. Il 1917 fu un anno terribile per gli abitanti di Valdobbiadene, costretti alle ristrettezze e al profugato, tanto che questo periodo viene ricordato come “l’an de la fam” (l’anno della fame) e porta un triste bagaglio di 484 vittime per stenti. 

     

    Nella due giorni dedicata all’atteso evento gli alpini della Sezione di Valdobbiadene hanno preparato un programma denso, non solo di sport. La sfilata, partita dalla piazza dedicata al 7º Alpini è stata aperta dalla banda cittadina di Valdobbiadene, seguita dal gonfalone del Comune e dai vessilli delle associazioni. Tra le autorità c’erano i sindaci di Valdobbiadene, Segusino, Vidor, Farra di Soligo, Moriago della Battaglia, il Presidente nazionale Sebastiano Favero e diversi Consiglieri nazionali, il vessillo di Valdobbiadene e di altre Sezioni, tanti gagliardetti e alpini.

    L’alzabandiera e l’onore ai Caduti rappresentano i momenti più importanti di ogni nostra attività, compresa quella sportiva. I discorsi ufficiali del Presidente della Sezione di Valdobbiadene Valentino Baron, del sindaco Luciano Fregonese, del Consigliere nazionale Mauro Buttigliero, del Presidente nazionale Sebastiano Favero, hanno rimarcato i drammatici fatti di cent’anni fa. Terminate le allocuzioni il responsabile della commissione sportiva nazionale Mauro Buttigliero, ha aperto il 41º campionato nazionale di corsa in montagna a staffetta, ricordando agli atleti l’importanza di un comportamento sportivo e leale. Dopo mesi e mesi di bel tempo, domenica 22 ottobre, giorno della gara, il cielo si è presentato grigio e piovoso.

    Nonostante ciò il numero dei partecipanti è stato impressionante con ben 630 atleti iscritti in rappresentanza di 39 Sezioni. Numeri impensabili, al di là di ogni più rosea previsione, che hanno messo a dura prova gli organizzatori, abili a saper gestire con competenza e professionalità ogni situazione. Su un tracciato di 7.200 metri preparato con scrupolo, sotto l’occhio vigile degli uomini della Protezione Civile e di un numeroso gruppo sanitario attrezzato, gli atleti, con esclusione di solo tre squadre, si sono regolarmente presentati al via. La gara, serratissima, ha visto imporsi la formazione della Sezione di Belluno con Claudio Cassi, Cristian Sommariva e Daniele De Colò.

    Alle loro spalle, con un distacco di 5 minuti, la squadra della Sezione di Feltre composta da Raffaele Secco, Stefano Bertelle e Federico Pat; terzi Giuseppe Puntel, Marco Primus e Nicola Giacomin della Carnica. Il Trofeo per Sezioni “Ettore Erizzo” è stato vinto da Belluno, seconda Feltre seguita da Bergamo.