Sono tra i tantissimi alpini che, giustamente, mal tollerano la presenza dei trabiccoli all’Adunata nazionale dell’Ana. Desidero però far presente alcuni dettagli del problema che ne rendono enormemente difficile la soluzione attraverso l’intervento della forza pubblica. Sappiamo che esiste il nostro Servizio d’Ordine che è posto a salvaguardia dell’ordinato svolgimento dell’evento, ma forse non siamo consci che molte volte i suoi uomini sono pesantemente apostrofati quando intervengono nei confronti dei nostri alpini per evidenziare comportamenti non consoni.
Personalmente, nel corso delle Adunate, ho assistito a diversi accesi diverbi tra gruppi di alpini che contestavano a volontari del Son il loro intervento per riportare alla normalità situazioni scorrette. Inoltre le forze dell’ordine sarebbero sicuramente in grado di bloccare questo malvezzo, anche perché normalmente tali “trabiccoli” sono dei veicoli assolutamente fuori norma, che potrebbero perciò essere addirittura sequestrati; inoltre nelle loro peregrinazioni con “trasportati” a bordo, in caso di incidente i conduttori incorrerebbero in pesanti responsabilità sia civili che penali. Ma avete per caso la percezione di che cosa potrebbe succedere se un carabiniere sequestrasse un trabiccolo? Come reagirebbero gli alpini che ne fossero testimoni? Le eventuali reazioni scomposte potrebbero addirittura accendere e far dilagare un pericoloso tafferuglio difficilmente arrestabile. La cosa invece più razionale e logica sarebbe che ogni Capogruppo si rendesse responsabile dell’operato dei suoi soci. Non mi si dica infatti che egli non sa che cosa stia bollendo in pentola in prossimità di un’Adunata! Se così fosse, che cosa ci sta a fare?
Luigi Marca, Sezione di Monza
C’è una sola cosa, caro Luigi, che mi fa balzare in piedi della tua lettera. Là dove dici: cosa farebbero gli alpini se vedessero sequestrare un trabiccolo? Non voglio pensare che avrebbero reazioni scomposte. Ma se così fosse, nell’Ana o io o loro.
