Magnifici gli alpini!

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    Ardimentosi passaggi in parete in assetto tattico, funamboliche traversate aree, simulazioni di attacco in montagna con discesa in corda doppia dall’elicottero. L’esercitazione sulle Torri del Falzarego e al Col del Bos è spettacolare e dà prova delle grandi capacità degli alpini, sia in campo alpinistico sia in quello tattico-militare. “Chi sa vivere, sopravvivere e muoversi in estate e in inverno in ambiente montano – ricorda il comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj – sa, con opportuni accorgimenti e adattamenti, farlo ovunque. Anche perché gli alpini, sia come carattere, sia come spirito di squadra e di Corpo, hanno un addestramento che altri non posseggono”.

    L’importanza dell’esercitazione è anche quella di creare un amalgama sempre più affinato con le varie specialità delle Truppe alpine e con la cosiddetta “terza dimensione”, l’aviazione, che è fondamentale qualora si debbano accelerare i movimenti in montagna dei reparti di intervento rapido. Una novità di quest’anno è stata anche quella della partecipazione alle attività, accanto agli alpini e agli avieri dell’Esercito, dei militari di Francia, Spagna, Slovenia e Libano che con l’Italia cooperano a livello internazionale. Soddisfatto il ministro della Difesa Roberta Pinotti, che ha osservato tutte le fasi dell’esercitazione accanto al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Claudio Graziano. “La nostra sicurezza – ha detto il ministro – si gioca oggi in uno scenario ampio, globale. I militari italiani fanno la loro parte con grandissima competenza e umanità”.

    Un bagaglio non solo professionale quindi, ma anche umano di indubitabile valore: “Il legame stretto con i luoghi che ci hanno visti nascere come Corpo – ha sottolineato il gen. Primicerj – crea un legame forte con gli alpini non più in servizio e con la popolazione civile. Stiamo ad esempio offrendo spunti di collaborazione all’ANA, in particolare nelle nostre caserme che non sono più operative, perché l’Associazione possa eventualmente utilizzarle per fare educazione di protezione civile a quei giovani che non hanno più l’esperienza del servizio di leva”. Su questo punto il presidente nazionale Sebastiano Favero tiene a precisare: “Come Associazione, insieme alle nostre Truppe alpine, abbiamo iniziato a parlare con il ministro Pinotti di un possibile impiego dei giovani. Quella dell’utilizzo delle caserme è una delle ipotesi che intendiamo proporre. Potrebbero essere utilizzate per esempio alcune di quelle a noi più care, dove tanti alpini hanno fatto la naja”.