La Vallée di neve e sole

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L’immagine maestosa della Granta Parey (3.387 metri), simbolo della Valle di Rhêmes, compare su tutte le foto ricordo che gli alpini hanno potuto scattare in questo suggestivo angolo della Valle d’Aosta. Montagne seducenti, un sole caldo e invitante, cielo luminoso solcato a tratti dal volo di una coppia di gipeti, hanno fatto da affascinante cornice al Campionato Ana di scialpinismo che la Sezione di Aosta, presieduta da Carlo Bionaz, ha organizzato con tanto entusiasmo e genuina passione nel più piccolo Comune della Valle d’Aosta.

«Non ero mai stato a Rhêmes Notre Dame e confesso di aver provato stupore per la naturale bellezza di questo paese circondato da boschi e alte vette. E complimenti per il grande lavoro organizzativo fatto dagli alpini valdostani », così Mauro Buttigliero, Presidente della Commissione Sport. La rassegna tricolore è stata voluta con tenacia dal vice Presidente Bruno Rollandoz, punto di riferimento di una macchina organizzativa precisa e impeccabile sin dalla giornata inaugurale dei Campionati.

La fanfara della Sezione valdostana, seguita dal gonfalone di Rhêmes Notre Dame, dai vessilli e gagliardetti di numerose Sezioni, applaudita con sincero affetto la rappresentativa dell’Abruzzo, ha accompagnato la sfilata nelle piccole vie del paese sino alla piazzetta di fronte al Municipio dove, dopo i tradizionali saluti e l’alzabandiera (eseguito da Louis Oreiller, decano degli alpini locali), gli alpini del Centro Addestramento hanno posato una corona davanti alla lapide dei soldati Caduti nella Grande Guerra. Furono tre i morti di Rhêmes Notre Dame nella Grande Guerra, uno tra loro decorato con Medaglia d’Argento, gli altri due entrambi con medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Poi l’accensione del tripode da parte del Campione Olimpico di fondo, Marco Albarello. Ha origini quattrocentesche il campanile della chiesetta e le sue campane, le più sonore di tutta la Regione, alle otto in punto, chiamano a raccolta i concorrenti. Partono in centottanta, al via anche le alpine Gloriana Pellissier e Lorenza Bettega. Una breve corsa ed è subito neve, da accarezzare sugli sci, con gli occhi che si alzano già verso il Vallone di Entrelor.

Il percorso è quello del Trofeo Robert Rollandoz, che sale sino a sfiorare i 3.000 metri di quota. Un tracciato impegnativo che ha esaltato le qualità tecniche di Matteo Pedergnana e Walter Trentin, della Sezione Valtellinese puntuali all’appuntamento con la vittoria, come da pronostici. Sempre al comando giungono sul traguardo di Chanavey con otto minuti di vantaggio su Giovanni Paini e Roberto Testini (Sezione Vallecamonica) quindi Paolo Sartore e Erwin Deini della Sezione di Domodossola. La classifica delle Sezioni vede sul gradino più alto la Valtellinese e a seguire Belluno e Salò, mentre Aosta si aggiudica il successo tra gli Aggregati.

In gara anche i militari in armi. Hanno dominato Denis Trento e Richard Tiraboschi del Centro Addestramento il cui Generale Comandante, Simone Giannuzzi in coppia con Giovanni Castagneri sono giunti terzi, preceduti da Emanuele Giannelli e Renzo Recanzone. Il trofeo messo in palio per ricordare la figura dell’alpino vicario Pier Andrea Donazzan è stato vinto dalla Sezione di Aosta mentre al Centro Addestramento Alpino è andato il Memorial Simone Gamba, istruttore di sci alpinismo morto cinque anni fa durante un’attività addestrativa di servizio sulla Tour Ronde, di fronte al Monte Bianco.

È stato un campionato baciato dal sole e dalla neve che quest’anno ha imbiancato poche cime delle Alpi. Un percorso molto equilibrato, con salite e discese distribuite su un tracciato che, come sempre, proponeva due sviluppi a seconda delle categorie di appartenenza. Quindici e dieci chilometri le due distanze previste. Due salite significative hanno scandito la selezione, con la seconda molto spettacolare da compiere sci in spalla. Il tracciato nel bosco era impegnativo, con neve crostosa che ha richiesto una buona tecnica nelle discese.

L’ultima severa discesa tra i larici è stata affrontata dagli alpini con grande concentrazione. Tutti si preparano ormai con scrupolo per questi appuntamenti agonistici e anche “solo per salire più vicini al cielo” è necessario un buon allenamento. Poi al traguardo per tutti un corroborante bicchiere di vin brulé da bere con gli amici per consolidare quel senso di appartenenza che gli alpini non finiranno mai di tenere stretto nei loro cuori.

Carlo Gobbo
carlogobbo44@alice.it

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