L’Ospedale da campo ANA con il posto medico avanzato di 3° livello

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    Ospedale da campo ANA e squadre sanitarie della nostra Protezione civile hanno garantito assistenza medica e di pronto soccorso all’Adunata di Torino. In piazza Vittorio Veneto, a ridosso del ponte Vittorio Emanuele, era posizionato il Posto Medico Avanzato di 3° livello (PMA) dell’Ospedale da campo della nostra Associazione. Si tratta di una struttura paragonabile ad un ospedale “leggero”, in grado di erogare prestazioni di vario tipo, come è avvenuto proprio all’Adunata di Torino.

    Nei tre giorni dell’Adunata ha eseguito 170 prestazioni, trattando 16 casi di pazienti in codice giallo, ha trattenuto 19 pazienti in osservazione e provveduto al trasferimento all’ospedale civile, con proprio personale di accompagnamento, di 9 pazienti. Le patologie sono state di tipo cardiologico, traumatico e manifestazioni legate al caldo e alla stanchezza. Una parte della colonna mobile dell’ospedale da campo, che tradizionalmente viene inserita nel primo settore dell’Adunata, è sfilata a Torino con circa cinquanta fra medici, infermieri professionali e logisti, seguiti da ambulanze attrezzate per l’emergenza e altri veicoli di supporto all’ospedale. La prima sfilata dell’ospedale da campo ANA è avvenuta 25 anni fa, alla 59ª Adunata di Bergamo. I grandi numeri dell’Adunata a Torino, con le centinaia di migliaia di persone in città, hanno comportato un adeguato servizio di pronto soccorso che è stato coordinato dal centro di controllo operativo della nostra Protezione civile.

    Le squadre sanitarie della P.C.
    Oltre all’Ospedale da campo c’era anche un posto medico della Protezione civile ANA in piazza Carlo Alberto (uno dei cinque organizzati a Torino nei giorni dell’Adunata) dove hanno operato complessivamente 93 volontari nei vari turni, con postazioni sanitarie e veterinarie. Al PMA delle Squadre sanitarie ANA sono stati gestiti 116 casi: un codice rosso (grave), 16 codici gialli e 99 codici bianchi e verdi. Di questi ultimi, 7 casi hanno richiesto il trasferimento in strutture ospedaliere. Non ci sono stati, invece, casi particolari per i medici psicologi, mentre i veterinari sono intervenuti per piccoli controlli durante la giornata di sabato e domenica. Per garantire una presenza ancora più capillare, il giorno della sfilata hanno operato lungo il percorso sei squadre in bicicletta composte da un medico e da un volontario, dotate di materiale per il primo soccorso e la rianimazione e supportate da quattro mezzi di soccorso.