Incontrare la montagna

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    Sono trentacinque i giovani bergamaschi che hanno accettato di mettersi in gioco per un periodo di due settimane alla caserma Cantore del 6° reggimento Alpini di stanza a San Candido. Il primo giorno è iniziato con una lezione, quasi un ritorno in classe, utile per affrontare i giorni successivi. L’attività fisica è iniziata l’indomani, con una bella scarpinata sopra Braies, al rifugio Vallandro, a quota 2.040, dove ad attendere i giovani bergamaschi c’erano gli alpini della compagnia comando del 6° reggimento. Hanno predisposto un campo base per le attività del reparto che ha ingrossato le proprie fila con altri alpini rientrati dal monte Specie: erano lassù in occasione della festa del Reggimento, accompagnati dal loro comandante, il colonnello Luigi Rossi e dal comandante delle Truppe alpine, gen. C.A. Alberto Primicerj.

    Gli ufficiali hanno rivolto il benvenuto ai ragazzi ed evidenziando come questa iniziativa possa essere positiva sia per i giovani, sia per i militari che avranno la possibilità di far conoscere la propria attività in modo diretto e non mediato da altri. Nei giorni successivi l’attività è intensa: arrampicata in roccia, escursioni ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo e del monte Cristallo, lungo vallette e torrenti, imbragati per salire qualche ferrata. Le uscite sono alternate da lezioni teoricopratiche sull’impiego delle attrezzature, sul primo soccorso, sulla condotta in montagna ed il meteo. Senza dimenticare l’attività di protezione civile con la sezione di Bergamo che ha tenuto alcune lezioni ai ragazzi sulla prevenzione e lo spegnimento degli incendi, le trasmissioni radio e altre attività.

    Particolarmente apprezzata è stata la visita al museo storico di Sesto Pusteria e alla pista di addestramento-fuoristrada dove gli autisti bergamaschi stavano seguendo un corso di formazione con gli istruttori del Reggimento. Dalle relazioni di fine corso risultano promossi a pieno titolo l’attività fisica e le escursioni. Promosso, dopo gli iniziali comprensibili malumori, anche l’obbligo di seguire le regole comportamentali. Dieci e lode al 6° Alpini e ai suoi istruttori, in particolare al capitano Dal Lago per aver saputo guidare la “truppa bergamasca” in questa esperienza.

    I ragazzi hanno giudicato positivamente anche l’opportunità di incontro e scambio di opinioni con gli alpini in servizio appena giunti al reparto, che hanno raccontato le motivazioni di questa scelta di vita e le aspettative per il futuro. Tutto sommato il bilancio è positivo, al punto di decidere di continuare, anche a Bergamo, attività analoghe a contatto con gli alpini della Sezione. A questo proposito, sono stati promossi a pieni voti anche gli accompagnatori: pazienti ma non indulgenti, attenti ma non stressanti, compagni di viaggio più che maestri.

    Portiamo con noi un buon ricordo di questa esperienza: volti nuovi che ritroveremo nelle fotografie e una gran voglia di stare insieme per vivere esperienze come queste, semplici, ma che lasciano un segno profondo. Dopo la riconsegna dei materiali di casermaggio (perché a casa non si fa il cubo!), il carico dei bagagli sul bus e via verso “baita”: “Ciao mamma tutto bene, dove hai parcheggiato? Dai, su, che questa sera devo uscire con gli amici”. “Chissà, forse l’anno prossimo ritorno… magari nel frattempo se la Sezione organizza qualche uscita, mi posso aggregare.. ah mamma, cosa c’è per cena?”.

    Carlo Macalli

    Più salgo, più valgo

    “Buon 10 giugno!”, così ha chiuso il suo discorso il comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj, in occasione della festa del 6° reggimento Alpini celebrata a Prato Piazza, sopra Braies. La cerimonia in realtà si è tenuta il 24 giugno, volutamente rinviata affinché si potesse svolgere in un contesto alpino, quindi più intimo e suggestivo.

    Il generale Primicerj ha condotto i suoi alpini sul monte Specie, a 2.307 metri di quota, poi al forte di Prato Piazza dove ha avuto luogo la cerimonia. Nonostante il cielo coperto, brevi schiarite hanno permesso di ammirare il panorama sull’altopiano e sulle cime circostanti: il picco di Vallandro, la Croda Rossa d’Ampezzo, le Tre Cime di Lavaredo ed il monte Cristallo. Dopo l’alzabandiera e la Messa celebrata da don Lorenzo Cottali, cappellano del comando Truppe alpine, sono seguiti i discorsi del colonnello Luigi Rossi che ha espresso gratitudine al personale per le capacità operative, illustrando i risultati conseguiti e gli impegni futuri.

    Il generale Primicerj ha ricordato gli eventi storici legati al reggimento, apprezzandone il lavoro in grado di garantire un’attività quotidiana efficace ed efficiente anche nell’ambito dell’attività formativa e dell’addestramento in montagna. Un saluto e uno sprone lo ha riservato ai giovani del corso di “avvicinamento alla montagna” provenienti dalla sezione ANA di Bergamo, felice della loro volontà di comprendere da vicino il mondo degli alpini e dell’esercito. I ringraziamenti al comandante delle Truppe alpine e al 6° sono stati espressi dal presidente della sezione di Bergamo, Carlo Macalli: “Auguri di lunga vita al 6° Alpini, forte del suo motto: più salgo, più valgo!”.