Il maggiore Piva

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    Ho seguito i vari interventi relativi alla Divisione partigiana italiana Garibaldi e ho letto la lettera di Carlo Danda, bella ed esaustiva. Onore e riconoscenza a tutti i soldati italiani che hanno fatto parte di quella Divisione. Leggendo la storia della “Garibaldi”, mi è venuto in mente un vecchio episodio. Nel giugno 1991, con gli alpini di Venezia abbiamo visitato il santuario di Oropa sopra Biella, passando naturalmente per la sede della Sezione di Biella e per il museo storico dedicato al Corpo degli alpini. 

     

    Ricordo che visitando il museo, avevo notato con dispiacere che sulla parete dove erano elencate tutte le Medaglie d’Oro alpine, mancava quella di Cesare Piva. Il maggiore degli alpini è una delle sei Medaglie d’Oro al valor militare che brillano sul vessillo della Sezione di Venezia. Chiedendone il motivo a uno dei responsabili, mi fu risposto che quella medaglia non era presente perché il maggiore Piva l’aveva ottenuta quando era nei ranghi della Divisione partigiana Garibaldi. Per non fare polemiche, allora, a denti stretti avevo accettato questa spiegazione. Ora, sono passati tanti anni, e mi auguro vivamente che quella, chiamiamola “dimenticanza”, sia stata nel frattempo rimediata.

    Sandro Vio, Gruppo di Venezia, Sezione Venezia

    Caro Sandro, tu sai che le Medaglie d’Oro hanno una duplice collocazione. Ci sono quelle degli alpini Caduti o distintisi durante il loro servizio nei reparti alpini che sono sul Labaro. C’è poi il Medagliere che raccoglie le medaglie d’oro concesse ad alpini, caduti o viventi, mentre prestavano servizio in reparti non alpini o per atti di valore da loro compiuti nell’espletamento d’attività non associativa.Vedi, ad esempio, il beato Teresio Olivelli. Infine, ogni vessillo sezionale, espone le medaglie dei propri eroi. Ecco perché il maggiore Piva è nel medagliere nazionale e sul vessillo di Venezia.