Esempio da seguire

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    Alessandro brandisce la lancia per spegnere un piccolo incendio, mentre una squadra di aspiranti ingegneri è alle prese con il montaggio delle assi di una passerella. In mattinata avevano scarpinato sui monti, marciando in fila e aiutandosi con un bastone di legno. Ognuno lo ha ricavato da un tronchetto di nocciolo e lo ha modellato e intagliato secondo il proprio gusto. Come facevano i nostri nonni, come si faceva una volta.

    Cinquecento ragazzi e ragazze dai 10 ai 17 anni hanno passato una parte della loro estate con gli alpini nei 13 campi di “Anch’io sono la Protezione Civile”, organizzati dall’ANA in tutt’Italia in accordo con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile. Si sono divertiti e hanno imparato: hanno capito in cosa consiste il sistema di protezione civile e l’importanza di essere parte di una squadra che deve impegnarsi per raggiungere un risultato comune. Senza dimenticare l’attenzione per la montagna, naturale vivendo un’esperienza con le penne nere. I campi sono iniziati ufficialmente il 23 giugno ad Almenno San Bartolomeo (BG) e si sono svolti a Zovencedo (VI), Monastero Bormida (AT), Trichiana e Lentiai (BL), Lusevera (UD), Borrello (CH), Paderno del Grappa (TV), Borgo S. Michele (LT), Alanno (PE), Atessa (CH), Basciano (TE) e Manoppello (PE). A questi si aggiungono i campi della sezione di Novara e di Torino che per motivi organizzativi hanno anticipato di qualche giorno l’apertura ufficiale di “Anch’io sono la Protezione Civile”, pur svolgendo le attività con uguali linee guida e medesimo spirito.

    ASTI

    Con un notevole sforzo organizzativo la sezione di Asti ha allestito, dal 30 giugno al 5 luglio, un campo scuola in località Santa Libera in Monastero Bormida. Vi hanno partecipato 25 ragazzi e ragazze di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. L’attività, svolta in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili del Fuoco e il comune di Monastero Bormida, ha realizzato un percorso formativo, facendo interagire i giovani con chi fa Protezione Civile per renderli consapevoli dell’importanza di avere un ruolo attivo. I ragazzi hanno dormito in tenda tenendo ordinati i rispettivi posti branda, hanno consumato i pasti insieme e si sono responsabilizzati, partendo da piccoli impegni quotidiani, nell’affrontare le situazioni positive e negative della vita di gruppo. Tutto questo in un ambiente, dove si poteva respirare il vero spirito alpino: si iniziava alle 7.30 con la sveglia, l’alzabandiera e l’Inno nazionale per terminare alle 22.30 con il ritorno alle brande sulle toccanti note del Silenzio. L’importanza di fare gruppo è stata l’arma vincente per la buona riuscita di questa bella esperienza. Al termine della settimana, alla presenza del rappresentate del Dipartimento nazionale di P.C. Francesco Leone, del consigliere nazionale Fabrizio Pighin e del presidente sezionale Adriano Blengio sono stati consegnati ai giovani gli attestati di partecipazione. E sul questionario di valutazione, nella parte dove indicare i consigli, qualcuno ha scritto: “Fate più giorni!” e “Grazie di cuore per tutto”.

    TORINO

    Il campo scuola per i ragazzi delle scuole di primo e secondo grado organizzato dalla sezione di Torino è stato allestito a Pessina, nel Comune di Rosta, in un parco immerso nella collina morenica. Per quattro giorni i ragazzi hanno interagito con la Protezione Civile sezionale sotto la supervisione dei coordinatori Massimo Lombisani, Massimo Berutti e Gianni Gontero. Il progetto redatto tenendo conto delle indicazioni del Dipartimento nazionale della Protezione Civile sui campi scuola, mira a diffondere fra i giovani l’abitudine a ragionare in termini di prevenzione e sicurezza nell’ambito di comportamenti rispettosi dell’ambiente e del vivere civile. Durante gli incontri gli alpini hanno sottolineato soprattutto l’importanza della conoscenza del territorio in cui si vive, in modo da poter imparare ad individuare i comportamenti corretti che portano alla riduzione dei rischi. L’entusiasmo dei giovani è stato evidente, quello dei genitori non è stato da meno: «Carissimi Alpini e Protezione Civile. La vostra presenza ci fa ricordare che la vita è un gran dono da coltivare; la vostra presenza, la vostra storia, son tante perle colme di memoria, che ai nostri figli insegnano l’amore, il rispetto e tanta voglia di migliorare. Chi dona ai figli sana educazione è degno di vita, di gloria ed onore, in queste vite vedrà ridondare il vostro esempio colmo d’amore. Ed io, genitore, “barchetta nel mare”, ritrovo in voi un faro indicatore. A tutti voi, nessuno escluso, mamma Roberta dona un saluto».

    NOVARA

    Dal 14 al 21 giugno, all’interno dell’area protetta del Parco del Ticino, nel territorio di San Martino di Trecate, 20 tra ragazze e ragazzi della seconda classe della scuole medie di Novara e Trecate hanno vissuto un’esperienza definita “unica ed indimenticabile”. Sono state allestite 4 tende pneumatiche, una delle quali approntata ed allestita dagli stessi ragazzi con la supervisione dei volontari, un modulo servizi igienici, una cucina, una tensostruttura polivalente, una postazione segreteria mobile e un’infermeria gestita da personale sanitario qualificato. Il gruppo di Protezione Civile ANA di Novara ha fornito tutti i servizi essenziali tra cui un tecnico idraulico, due cuochi e tre autisti, mentre la vigilanza notturna è stata garantita anche da due unità cinofile del nucleo Laika ANA di Novara. I ragazzi hanno sperimentato fin da subito una vera emergenza, a causa dell’improvviso mutare delle condizione atmosferiche, che ha prodotto temporali e grandinate con conseguente allagamento parziale della struttura e l’interruzione dell’energia elettrica per l’intera serata di sabato 14. Sono stati numerosi i momenti formativi previsti dal programma: l’organizzazione della Protezione Civile in ambito nazionale e locale, la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi con simulazioni di intervento e prove pratiche, il soccorso tecnico urgente a cura del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Novara, la tutela delle aree boschive e naturalistiche del territorio, l’utilizzo di apparati di telecomunicazione, senza dimenticare le nozioni di primo soccorso, le tecniche di ricerca disperso con unità cinofile e quelle di orientamento topo-cartografico. Ma c’è stato anche tanto svago e divertimento tra coetanei provenienti da realtà sociali e geografiche diverse. Una settimana “trascorsa troppo in fretta”, “un’esperienza che voglio rifare” e “W gli Alpini”… sono state le parole che i ragazzi hanno rivolto alle penne nere al termine dei questa bell’esperienza, declamando il motto: “Anch’io sono la Protezione Civile!”.