Crescere è fatica e divertimento

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    Della naja sono in molti a sentire la nostalgia e non solo perché ad essa è legata la giovinezza, ma soprattutto perché grazie a questa esperienza di vita, molto spesso, si lasciavano i panni da ragazzino per vestire quelli da uomo, un uomo con doveri e responsabilità. Gli alpini cercano di supplire alla mancanza di questo importante ruolo educativo, avvicinandosi al mondo dei giovani in diversi modi, condividendone valori e conoscenze. 

     

    I campi scuola sono un esempio di ricetta vincente. Un progetto di formazione e di educazione alla cultura di Protezione Civile promosso dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile già fin dal 2009. E le Sezioni che decidono di cogliere questa opportunità sono sempre più numerose; quest’anno è il 4º Raggruppamento a segnare il record, sono infatti 7 i campi scuola organizzati a Latina (Sezione di Latina), Basciano, Manoppello, Montazzoli (Gruppo di Atessa), Città Sant’Angelo, Taranta Peligna e Teramo tutti della Sezione Abruzzi.

    A questi vanno aggiunti i campi scuola di Monastero Bormida della Sezione di Asti, di Clusone della Sezione di Bergamo, di Pulfero della Sezione di Cividale, di Trecate della Sezione di Novara, di Toscolano Maderno della Sezione di Salò, di Vinovo della Sezione di Torino e di Malborghetto della Sezione di Udine, oltre ad alcune altre iniziative similari che però non sono rientrate nel progetto nazionale “Anch’io sono la Protezione Civile” e, solo per citare le più significative, si segnalano quelle organizzate dalle Sezioni di Bassano del Grappa e Trento. Centinaia di ragazzi dai 10 ai 16 anni hanno vissuto giornate scandite dai segnali di caserma con l’alzabandiera, la sveglia, il rancio e l’ammainabandiera. Scrive Giulia dopo l’esperienza al campo scuola della Sezione di Novara “in questa settimana ho capito veramente il senso della parola ‘vivere’, vivere senza l’uso di mezzi elettronici, comunicando tra di noi e conoscendoci.

    Non sono una persona adatta ai campeggi o a dormire in tenda, ma devo dire che questa esperienza mi ha cambiato. Grazie ragazzi per la bellissima settimana che non dimenticherò mai, grazie ad Adriano, ai volontari e soprattutto grazie al miglior cuoco del mondo, Giovanni!”. Ogni campo ha qualcosa da raccontare. In località Lago Negro nel comune di Montazzoli (Chieti), numerosi volontari oltre a quelli appartenenti alle squadre specialistiche sono stati coinvolti nelle molteplici attività in agenda. Il campo sportivo di Manoppello Scalo (Pescara) ha visto nascere un forte spirito di squadra e di responsabilità nei confronti della comunità.

    A Taranta Peligna (Chieti), nel territorio della Majella orientale della Valle dell’Aventino, questa esperienza si è rivelata essere un momento di aggregazione e un’occasione per svolgere attività nuove e costruttive con l’obiettivo di sensibilizzare e avvicinare i ragazzi alla Protezione Civile rendendoli consapevoli che proprio loro, in un futuro prossimo, ricopriranno un ruolo fondamentale per la tutela dell’ambiente, del territorio in cui vivono e delle persone che vi abitano. A Teramo prima esperienza positiva di campo scuola. Per cinque giorni i 26 ragazzi sono stati guidati dagli oltre 30 volontari in molteplici attività come la visita ai luoghi colpiti dal sisma sui Monti della Laga e le nozioni sulle diverse tipologie di droni e il loro impiego.

    Il ricco programma ha previsto anche l’esibizione di un coro alpino e una lezione sul btg. L’Aquila, ieri e oggi. A Latina si è puntato a formare ed educare alla solidarietà, allo spirito di squadra e in parte, anche al sacrificio. «Sono rimasto entusiasta e soddisfatto di aver partecipato al campo – racconta uno dei ragazzi – Un’esperienza che certamente racconterò ai miei amici cosicché l’anno prossimo anche loro possano parteciparvi. È stata un’esperienza di vita che non dimenticherò mai e che, se sarà possibile, ripeterò». Una settimana intensa anche a Trecate (Novara), tanto lavoro per tutti e la conclusione tra le lacrime di volontari e ragazzi durante l’ultimo ammainabandiera.

    Molti avrebbero desiderato che quella settimana, unica nella loro vita, non finisse mai. Anche a Monastero Bormida (Asti), i ragazzi hanno dormito in tenda e consumato i pasti insieme, tenendo ordinati i rispettivi spazi e facendo a meno del cellulare per tutta la settimana. Si sono responsabilizzati partendo dai piccoli impegni quotidiani, affrontando situazioni positive e negative proprie della vita di gruppo. Nel campo della Sezione di Bergamo, i volontari hanno seguito un nuovo approccio più simile a un percorso di crescita che a un’esperienza classica di campo scuola. La prima parte, nell’attendamento realizzato presso la Casa dell’Orfano di Clusone, è stato un percorso teorico/pratico per acquisire una serie di conoscenze da utilizzare nella seconda parte presso le strutture militari.

    A Brunico, nella caserma del 6º Alpini, ragazze e ragazzi con istruttori militari hanno seguito un intenso programma: pernottamenti notturni in bivacco, tecniche avanzate di roccia, orienteering e lunghe camminate sulle alte vette del Trentino. Per il secondo gruppo un percorso altrettanto impegnativo con esperienze analoghe a quelle di Brunico, insieme ai militari del Centro Addestramento Alpino presso la caserma “Fior di Roccia” in Val Veny (Aosta) di proprietà dell’Esercito e recentemente ristrutturata dalla Sezione Bergamo e dalla Croce Rossa Italiana. A Montefosca di Pulfero (Udine), la Sezione di Cividale ha proposto una ricca serie di attività ai 32 ragazzi che hanno animato il campo scuola.

    Tra le tante l’educazione stradale insieme alla Polizia municipale di Cividale, la lezione di primo soccorso, quella di antincendio boschivo, la prova di immersione subacquea e un’escursione in montagna. Presso il rifugio di Campei de Sima la Sezione di Salò ha allestito per il secondo anno consecutivo, la base per ospitare i 36 ragazzi del campo scuola. Antincendio boschivo, lezione di primo soccorso, conoscenza dei piani di emergenza e una serie di escursioni nel meraviglioso e incontaminato ambiente circostante, il Büs del Luf, maestosa faggeta, e il monte Pizzoccolo, insieme al Cai di Desenzano. Apprezzata la presenza dei “veterani”, i ragazzi del campo scuola 2016 che, in una sorta di passaggio della stecca, hanno premiato quelli attuali.

    Un bel segno di continuità che fa pensare con ottimismo alla prossima edizione. Grande successo anche per la settima edizione del campo scuola Eagles 2017 in Val Saisera, organizzato dalla Sezione di Udine: 30 volontari tra logistici, tutor e accompagnatori e 37 ragazzi, due provenienti dall’area terremotata di Arquata del Tronto. Un’iniziativa per avvicinarli, ma anche per mettere a confronto due realtà di una stessa Italia.

    L’esperimento è riuscitissimo, i ragazzi di Arquata si sono integrati subito e hanno fatto amicizia raccontando anche l’esperienza di quei brutti momenti. Tantissime le attività: dalle escursioni dedicate, con pernottamento in quota, al riconoscimento del patrimonio naturale e ancora l’impegno nella lotta agli incendi boschivi, la lettura di una cartina topografica. Infine sono stati trattati temi importanti per i giovani come i rischi legati all’abuso di alcool e all’assunzione di droghe e un focus sul fenomeno del bullismo con l’aiuto dei carabinieri. La Sezione di Trento ha allestito il proprio campo nella struttura di Serrada di Folgaria.

    Otto giorni di scuola e magnifiche passeggiate, un programma intenso ma selezionato a dovere in modo che i ragazzi fossero sempre ben disposti ad apprendere gli insegnamenti proposti. Alla caserma Montegrappa, la Sezione di Bassano ha organizzato una sei giorni alpina per 60 ragazzi tutti entusiasti, come Luca: «Abbiamo fatto escursioni tra i sentieri della Grande Guerra: vedere quello che si studia sui libri è stato incredibile, ma anche partecipare alle esercitazioni con i vigili del fuoco e con i sanitari del 118 ci ha insegnato tanto. Adesso sappiamo quanto sacrificio costa il loro servizio». E infine l’esperienza della Sezione di Torino che a Vinovo ha vissuto una vera e propria emergenza.

    La forte perturbazione che ha colpito i paesi della cintura sud di Torino, infatti, non ha risparmiato il campo scuola. I volontari, vista la criticità della situazione, hanno prontamente evacuato i ragazzi dal campo, portandoli al sicuro all’interno delle scuole del paese, dove sono stati raggiunti dai propri genitori. La tromba d’aria ha distrutto le tende e le attrezzature da campo. Le squadre della Protezione Civile sezionale hanno lavorato fino a tarda notte per ripristinare il campo scuola, che è tornato completamente operativo e ha potuto riaccogliere tutti i ragazzi. Il coordinatore nazionale Ana della Pc, Gianni Gontero ha dichiarato: «Oltre a complimentarmi con i ragazzi per le compostezza con la quale hanno saputo affrontare la situazione avversa, devo congratularmi con i nostri volontari per la tempestività nel risolvere il problema che si è creato durante l’improvviso nubifragio.

    Grazie alla professionalità e alla preparazione dei nostri volontari si è evitato il peggio, scongiurando danni alle persone. Questi eventi dimostrano che le capacità operative della nostra struttura e la qualità professionale dei nostri volontari, sono oggi un punto di riferimento nella gestione delle emergenze».