CaSTA: alpini promossi a pieni voti

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     Sulle nevi di San Candido i campionati militari di sci, banco  di prova per le squadre militari europee. 

     

    Sulle nevi di San Candido e Sesto Pusteria, in alta val d’Isarco, si sono date appuntamento le migliori squadre militari per i CaSTA, i campionati sciistici che il Comando truppe alpine organizza ogni anno ed ai quali partecipano rappresentative di tutte le specialità dell’Esercito. E’ un momento di confronto per valutare la preparazione non certo solo agonistica ma anche soprattutto tecnica delle pattuglie militari. Erano rappresentate, oltre a quella degli alpini, le squadre di 10 Paesi: Argentina, Austria, Cile, Germania, Libano (per la prima volta ai campionati a San Candido), Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Svizzera. Inoltre c’erano le rappresentative della nostra Associazione, della Croce Rossa Italiana e dell’Unione nazionale ufficiali in congedo.
    Perfetta l’ormai collaudata organizzazione, splendide le manifestazioni di contorno, con serate di cori e fanfare, e molto calda l’accoglienza dei sindaci di San Candido, Dobbiaco e Sesto, cittadine nelle quali la presenza degli alpini è parte della vita quotidiana.
    I CaSTA sono stati ancora una volta un ottimo banco di prova, che ha dimostrato la preparazione dei nostri reparti alpini, come si vedrà nella classifica dei vari tornei.
    Ma quello che vorremmo far risaltare in primo piano non se ne abbiano gli alpini degli altri reparti è il comportamento degli alpini che hanno vinto la gara delle pattuglie: la pattuglia dell’8º reggimento di stanza a Cividale del Friuli, comandato dal colonnello Lenzini, che ha raggiunto per primi il traguardo dopo due giorni e una notte di prove massacranti. Segnaliamo questi alpini dell’8º perché quando gareggiavano erano ancora reclute, con meno di due mesi di addestramento e non avevano ancora prestato giuramento (la cerimonia si è svolta a Vicenza, domenica 18 febbraio, come riferiamo in altra parte del giornale).
    Potremmo dire tante cose su questa vittoria dei ‘bocia’ dell’8º. Osserviamo soltanto che l’8º è alimentato da VFA, da giovani che, avendo ricevuto la chiamata di leva, hanno optato per il servizio volontario annuale. Sono giovani che per la stragrande maggioranza proviene dalle regioni a tradizione alpina, e perlopiù dal triveneto. Cosa significa questo?Significa che quando si tratta di gareggiare in territorio alpino, di sottoporsi a prove difficili, di dormire all’addiaccio, di fare squadra come quando si va in cordata e sono uno per tutti e tutti per uno, un giovane che ha alle spalle un certo tipo di vita e una cultura di montagna è ‘naturalmente’ più preparato di altri, per quanto siano addestrati.
    Certo, quelle reclute dell’8º hanno ricevuto un magnifico addestramento, e questo torna ad onore dei loro comandanti, ma hanno anche dato una magnifica dimostrazione che alpini, soprattutto, si nasce. E che il nuovo modello di difesa un modello per il quale una recluta è un po’ come una cellula staminale, non ancora geneticamente definita, dalla quale può essere generato qualsiasi organo è un modello sbagliato: non basta una recluta qualsiasi per fare un alpino. Ci dev’essere una sorta di imprinting, fatto di carattere, forza d’animo, disponibilità e, perché no?, anche tradizione.
    La vittoria delle reclute del Triveneto dimostra anche che se nelle zone a tradizione alpina (per esempio, la Lombardia) esistesse una caserma per un reparto di VFA (per la quale l’ANA si batte da tanto tempo, fra promesse non mantenute), i giovani si arruolerebbero anche dopo la cosiddetta sospensione della leva obbligatoria.
    Dall’anno prossimo, come si sa, la leva non ci sarà più. Lo Stato Maggiore considera che si presenteranno non meno di 25 mila VFA (ammesso che siano tutti abili), indispensabili per riempire gli organici dell’Esercito. Staremo a vedere.
    Queste le classifiche dei CaSTA.
    Il Trofeo dedicato alla memoria della Medaglia d’Oro ‘Silvano Buffa’ è stato conquistato, come si è detto, dal plotone dell’8º Alpini di Cividale del Friuli che ha bissato il successo dello scorso anno superando il battaglione alpini paracadutisti ‘Monte Cervino’ e gli abruzzesi del 9º Alpini, reduci dall’operazione ‘Nibbio’ in Afghanistan.
    Nelle gare di pattuglia, ognuna composta da 4 militari, gli atleti si sono affrontati lungo i 25 km del tracciato da San Candido a Dobbiaco e nel poligono di tiro. Nella gara valevole per il Trofeo dell’Amicizia ha vinto la Svizzera, seguita dagli atleti italiani e rumeni che si sono imposti nella competizione femminile davanti a Italia e Stati Uniti.
    Due secondi posti nelle gare di pattuglia che, sommati alle gare combinate, ha permesso all’Italia di vincere nella classifica generale del Trofeo dell’Amicizia davanti a Svizzera e Romania.
    Nel Trofeo Medaglie d’Oro alpine la pattuglia del battaglione alpini paracadutisti si è aggiudicata il podio più alto davanti al Centro Addestramento alpino e al 7º Alpini.
    Da quest’anno alle tradizionali gare militari si sono affiancate due competizioni FIS di Coppa Italia: lo slalom gigante maschile e, per la prima volta, lo slalom speciale in notturna.
    Nella gara di slalom gigante riservato ai militari ha vinto l’alpino Filippo Menardi, per lo slalom gigante punti FIS l’italiano Wolfgang Hell, nella specialità di fondo si è imposto Fabio Pasini, mentre nella gara di fondo femminile è salita sul podio più alto Anna Rosa.
    La gara di slalom speciale maschile FIS svoltasi in notturna sulla pista dei Baranci, ha visto il successo dell’italiano Manuel Pescollderungg del gruppo sportivo della Guardia Forestale, che ha preceduto due atleti canadesi: Michael Janyk e Paul Stutz. Tra gli juniores successo del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur con Giuliano Razzoli che ha distanziato Manuel Sandbichler della Guardia di Finanza e Stefano Gross del Comitato trentino. Vittoria slovena tra gli aspiranti dove Arze Mravlja ha superato gli atleti del Comitato Veneto Michele Cortella e Dino Gobbo.
    Nella gara di Fondo 15 km ‘Trofeo dell’Amicizia’ ha vinto Alessandra Rigamonti mentre nella combinata fondo e tiro 15 km si è imposto Luca Pillercottrer dell’8º Alpini. Infine, sul podio più alto per lo slalom gigante ‘Trofeo dell’Amicizia’ è salita l’argentina Belen Simari.

     

    Il suggestivo momento dell’inaugurazione dei campionati sciistici delle Truppe alpine, ai quali hanno partecipato rappresentative di altri dieci paesi, una rappresentativa ANA, della CRI e dell’UNUCI.

    La cerimonia all’ossario di San Candido.

    Una delle iniziative collaterali con gli alunni delle scuole.

    La partenza della gara di fondo, in un fantastico scenario dolomitico.

    La pattuglia dell’8º vincitrice della gara dei plotoni.

    Il comandante del plotone del’8º riceve il trofeo dal ten. generale Bruno Iob: è il momento degli URRAH!

    (Foto Comando Truppe alpine)