Canti alpini o della naja?

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    Il dibattito sulla coralità.

    Dopo aver letto a pag. 28 del giornale di novembre quanto scrive il sergente Pivetta, desidero esprimere in merito la mia commozione e il mio compiacimento. Premesso che riconosco ai cori che propongono il loro repertorio livelli artistici di assoluto e riconosciuto valore, premesso inoltre che i loro alti risultati sono frutto di una preparazione straordinaria che passa attraverso una accurata selezione delle voci ed uno studio condotto da qualificatissimi maestri, posso assicurare il nostro carissimo sergente che il coro che io presiedo propone il proprio repertorio camminando scrupolosamente nel solco delle antiche tradizioni.

    I canti alpini che vengono eseguiti dal nostro coro sono armonizzati in modo semplice, così come ce li hanno tramandati i nostri padri e nonni. Riconoscibili al punto che sovente, durante i nostri intrattenimenti a carattere esclusivamente benefico, sentiamo il pubblico cantarli in sordina con noi. Si consoli dunque il nostro alpino; quella tradizione tanto cara a lui, è ancora largamente condivisa e sentita.

    Il nostro coro continuerà a percorrere la strada a suo tempo intrapresa: il presentatore continuerà, prima di ogni esibizione, ad avvertire il pubblico che il nostro modo di cantare è e rimane quello tramandatoci, senza aggiunte o abbellimenti che possano scalfire la pura genuinità originale dei canti proposti.

    Continuerà a far presente che questi canti sono nati nelle trincee o negli accampamenti, composti da verseggiatori improvvisati e musicati da semplici orecchianti, e che rappresentano la parte più intima dell’anima di tutto il Corpo alpino. Quell’anima che ha fatto e continua a fare degli alpini il Corpo militare più amato d’Italia. Continuerà ad aggiungere con una lieve punta di polemica (spesso applaudita dalla gente che ci ascolta) che le voci bianche non appaiono molto in sintonia con la figura dell’alpino.

    Infine al sergente Pivetta, che così simpaticamente condivide il nostro modo di pensare, confortandoci nel proseguimento della nostra attività ricreativa a carattere esclusivamente benefico e sociale, 1’invito, se crede, a venirci a sentire. Noi proviamo ogni martedì presso la nostra sede.

    Aldo Bosso
    Capogruppo onorario e responsabile del coro