AOSTA – Gli alpini alle elementari

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    Noi tutti, nati all’inizio della seconda metà del secolo scorso, sappiamo quanto sia importante la memoria per gli alpini. Ma che memoria può essere se è destinata a esaurirsi con la nostra generazione o, al massimo, con la successiva? Alessandro Carlin, Capogruppo di Saint Pierre, piccolo comune a pochi chilometri da Aosta, si è posto questa domanda ma, al contrario di tanti che decidono di aspettare che qualcuno agisca, ha deciso di inventarsi un modo, anche divertente e interessante, per perpetuare la memoria. 

    L’idea è partita quattro anni fa e si è concretizzata e cementata con il centenario dell’inizio della Grande Guerra che ha causato ben 1.557 Caduti nella sola piccola Valle d’Aosta. Carlin, con il suo Gruppo intitolato al sten. E. Bochet, ha coinvolto nel progetto oltre all’istituzione scolastica J.B. Cerlogne di St. Pierre anche l’amministrazione locale. Nel mese di ottobre dello scorso anno, amministratori comunali e alpini hanno distribuito a insegnanti e alunni 65 copie de “Il Piccolo Alpino” di Salvator Gotta.

    Gli alunni delle 4ª e 5ª elementare dopo averlo letto, hanno prodotto dei disegni che sono stati valutati dagli insegnanti: i dodici considerati migliori hanno formato il calendario del 2016, una copia è stata inviata al Presidente Sergio Mattarella il quale si è congratulato con i ragazzi. A tutti i piccoli artisti è stata consegnata una cartolina riproducente il proprio lavoro mentre i prescelti si sono aggiudicati un buono per l’acquisto di materiale di cancelleria. Alla cerimonia di premiazione gli alunni hanno cantato l’Inno di Mameli, dopo aver indossato un copricapo tricolore da loro stessi fabbricato.

    Tutti insieme si sono quindi recati al camposanto, dove i bimbi hanno ornato un albero di Natale con pigne verdi, bianche e rosse e posto una targa che riportava “Ricordando tutti gli Alpini e gli Amici degli Alpini che sono ‘andati avanti’ e riposano in questo cimitero”. Il grande cuore di Carlin ha rischiato di balzargli fuori dal petto quando un signore, casualmente messo al corrente del progetto con gli alunni, ha chiesto una copia de “Il Piccolo Alpino” e vi ha scritto le seguente dedica: “A Sandro Carlin e al Gruppo Ana di Saint Pierre con gratitudine per aver portato a nuova vita ‘Il Piccolo Alpino’ di mio nonno Salvator Gotta nel centenario della Grande Guerra. Vincenzo Gotta”.

    Maria Cristina Randi