Aiuto dalle Forze Armate

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    L’operazione Sabina, iniziata nel novembre 2016 e conclusasi lo scorso 8 giugno, è stata una delle operazioni di soccorso alla popolazione più impegnative degli ultimi decenni. Per raggiungere l’obiettivo la Difesa ha messo in campo un dispositivo interforze che, nel momento di massimo sforzo, ha impiegato quasi 3.500 uomini e donne, oltre 1.400 mezzi e un ampio spettro di capacità ‘duali’. Si tratta di mezzi, materiali e competenze tipiche dello Strumento militare, che possono essere validamente impiegate anche per interventi di pubblica utilità e in caso di calamità naturali. 

     

    Grazie ad esse, gli uomini e le donne della Difesa, agendo in stretta sinergia con il Dipartimento della Protezione Civile, responsabile di coordinare tutte le risorse necessarie in caso di emergenza, e collaborando con gli altri attori presenti – cittadini, amministrazioni locali, associazioni e gruppi di volontari, prima fra tutte l’Associazione Nazionale Alpini – hanno realizzato tendopoli, preparato pasti caldi, ripristinato la viabilità, rimosso macerie, ricostruito argini e ponti.

    Sin dalle primissime ore, gli elicotteri hanno trasportato feriti e raggiunto zone isolate. Inoltre, un imponente dispositivo di sicurezza ha vigilato sulle “zone rosse” per evitare episodi di sciacallaggio. Con l’arrivo dell’inverno, le ingenti nevicate e il brusco calo delle temperature, hanno richiesto un maggiore coinvolgimento delle Truppe Alpine. Il territorio compartimentato e le vie di comunicazione poco agevoli, la cui percorrenza è stata ulteriormente limitata dal sisma, hanno reso evidente l’importanza di disporre di assetti dual use vicini e prontamente spendibili.

    Per questo motivo è stato costituito, a L’Aquila, alle dipendenze del 9º Alpini, il battaglione Orta che è stato successivamente ridenominato Vicenza, in quanto più aderente alla realtà in cui l’unità opera. Il nome rievoca i gloriosi fasti e le tradizioni del battaglione alpini Vicenza, la cui centenaria storia è profondamente legata a quella del 9º, in particolare sul fronte greco e sul fronte russo, durante il secondo conflitto mondiale. Dal 1975 al suo scioglimento ha ereditato e custodito la Bandiera di Guerra e le tradizioni del reggimento. Il Vicenza, inoltre, si è distinto per valore, impegno e spirito di sacrificio in occasione del terremoto che ha colpito il Friuli nel 1976, tanto da essere insignito della Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito.

    Il rinato “Vicenza” è un’unità prontamente impiegabile a seguito di eventi calamitosi, in quanto dotata di assetti del Genio destinati sia al supporto generale sia alla mobilità, anche in ambiente innevato. Inoltre, l’unità ha in organico mezzi da trasporto e apparati per le trasmissioni idonee a comunicare e allestire sale operative anche in caso di collasso delle reti di comunicazione infrastrutturali.