A Verona, presentazione del diario del sergente Oreste Sinode Barotti

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La paura, il rumore frastornante dei colpi d’artiglieria, il freddo, le urla e la morte. Un racconto crudo, in “presa diretta”. Per non dimenticare ciò che è stato. Per ricordare il dramma di un conflitto con la sua portata distruttiva. Sono pagine dense di emozioni quelle del libro «La mia guerra – Anni 1915-1918» che verrà presentato martedì 10 maggio alle 17.30 al Circolo Unificato dell’Esercito in Corso Castelvecchio, 4, a Verona (la presentazione sarà a cura del Ten. Isp. Gen. Antonio Scipione). Un’iniziativa della sezione scaligera dell’Ana, insieme al circolo culturale “M. Balestrieri” e al Circolo Unificato dell’Esercito.

Il diario quotidiano del sergente maggiore d’artiglieria Oreste Sinode Barotti, originario di San Pietro Polesine, in provincia di Rovigo è un’opera dal fondamentale valore storiografico per comprendere al meglio il dramma della guerra di trincea, del primo conflitto mondiale. «Mio nonno ha combattuto su diversi fronti – ricorda il nipote Sandro Barotti, che ha curato la pubblicazione -.

Sul Grappa, sull’Altipiano di Asiago, sul fronte del Piave e soprattutto sull’Ortigara, l’epicentro dei racconti più cruenti. Una volta congedato, al termine della guerra, tornò a casa e si dedicò alla stesura del diario, raccogliendo gli scritti che aveva preparato giorno per giorno al fronte». Un documento che riporta fedelmente lo stato d’animo dei protagonisti di quegli avvenimenti drammatici. Pagine da cui traspaiono la paura, l’attesa e il senso del dovere nei confronti della Patria. Con il pensiero costante alla famiglia rimasta a casa, in Polesine.

E la speranza di poter ritornare. Vivo. «Forse le pagine a cui sono più legato dal punto di vista emotivo sono quelle dei due capitoli dedicati alla drammatica battaglia dell’Ortigara» commenta il nipote Sandro. L’eco del fronte, il cupo e devastante rimbombo dei colpi delle artiglierie, in arrivo ed in partenza, il crepitio delle armi individuali, le voci dei soldati che vanno all’assalto, lo scempio della battaglia, le urla dei feriti, i morti abbandonati, l’acro odore dell’esplosivo. E ancora lo sgomento e l’ansia dei soldati, il pressante incalzare del nemico e la paura della prima linea. Un sapiente mix di sensazioni struggenti che ci incatenano il lettore alle vicende narrate.