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Ricordo e insegnamento: sono queste le parole che meglio esprimono il significato delle celebrazioni per il 70° anniversario della battaglia di Nikolajewka, organizzato dalla sezione di Colico. La commemorazione del 3 febbraio si è svolta in un panorama di montagne innevate e ha popolato il paese di penne nere.
Il coro ANA “Stella del Gran Sasso” è nato nel settembre del 2001 grazie all’impulso del locale gruppo alpini e dell’allora capogruppo Francesco Sfrattoni. In questo periodo, guidato dalla passione e dalla competenza del maestro Giacomo Sfrattoni, il coro ha raggiunto importanti traguardi: le esibizioni televisive a “Buona Domenica” su Canale 5 e a “Linea Verde” su Rai Uno, l’importante trasferta canadese nel 2007 e la partecipazione a tutte le Adunate nazionali a partire dall’anno 2003.
Il gruppo di Premeno ha compiuto novant’anni, celebrati con una serie di manifestazioni, aperte dal concerto nella parrocchiale di Premeno del coro de “I Crodaioli”, diretto da Bepi De Marzi. La festa del Gruppo, come da tradizione, si è tenuta presso la sede: buon cibo e il piacere di stare insieme.
La sezione ANA di Bassano del Grappa ha organizzato nei giorni 9 e 10 febbraio a Enego 2000-Valmaron, la 78ª edizione del campionato nazionale ANA di sci di fondo, una delle competizioni più impegnative nel panorama sportivo dell’Associazione. Il programma prevedeva sabato pomeriggio la sfilata per le vie del paese, aperta dalla banda sezionale seguita dalle autorità militari e civili, da una folta rappresentanza alpina con i gagliardetti dei 65 Gruppi che compongono la Sezione e dai vessilli delle altre Sezioni partecipanti.
Con una semplice cerimonia all’interno della caserma XXIV Maggio, in via Vincenzo Monti a Milano, è stata scoperta una targa dedicata al 5° reggimento Alpini, costituito a Milano 130 anni fa, il 1° novembre 1882. Il “Quinto” è il Reggimento dei lombardi che ha scritto pagine di gloria con i suoi 16 battaglioni, dalla guerra di Libia ai giorni nostri.
Il gruppo di Fiorenzuola d’Arda ha inaugurato la sua nuova sede con una intensa due giorni alpina che ha coinvolto tutta la città. L’apertura il sabato sera al teatro “Giuseppe Verdi” dove si è tenuto un concerto di cori alpini con la partecipazione del coro CAI di Piacenza e del coro ANA di Collecchio (Parma); teatro gremito e tanti applausi
Caro direttore, sul numero di dicembre de L'Alpino hai scritto "che ti risulta del tutto incomprensibile la detenzione in India dei due militari italiani". L'affermazione è condivisibile se si guardano gli avvenimenti sotto un profilo strettamente giuridico; però se "gli alpini incarnano lo spirito cristiano" come tu confermi, allora risulta poco comprensibile come un episodio che è costato la vita a due incolpevoli pescatori, non debba suscitare quella pietas che sempre viene richiamata in analoghe luttuose circostanze.
Walter aveva sessantotto anni, faceva il pastore in Val Divedro, in terra di confine con la Svizzera. Un mestiere appreso dal nonno. Vita semplice e dura, sentimenti di cristallo, purezza montagnina. Alpino. Un uomo di sobrietà antica, mai nulla da chiedere, sempre molto da dare. Abitudinario, contemplativo, disponibile. A chi capitava d'incontrarlo sugli alpeggi, e di chiedergli incuriosite notizie sul suo insolito travaglio, rispondeva esaustivo, con la paziente lentezza della cultura contadina. Parole sagge, spicce, utili. Walter viveva da solo, ma senza patire la solitudine. Amici, benevolenza, riconoscimenti.
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L’autrice, diciottenne, vive a Bolzano durante la seconda guerra mondiale e racconta nel suo diario disagi, fame, bombardamenti e la difficile condizione di una città dove convivono persone di lingua tedesca e italiana. Il diario lascia poi il posto ad uno scambio epistolare tra l’autrice e i familiari, dopo il suo abbandono della città e la separazione dai genitori a causa del conflitto, e si conclude con il primissimo dopoguerra. |
Cielo azzurro, montagne brulle e villaggi di fango e paglia che si mimetizzano con l’ambiente circostante. Oggi, nell’anno 1391 del calendario persiano, l’Afghanistan cerca a fatica di uscire dal suo medioevo, formato da feudi in cui i capi tribù hanno diritto di vita e di morte e un potere su ogni cosa, contrastato a fatica e a corrente alternata dal governo centrale della Repubblica islamica e dalle sue leggi. Da un decennio le forze multinazionali di Isaf, con l’Italia in prima linea, sono impegnate a contrastare gli insorti, appartenenti a organizzazioni militarizzate della criminalità o del fondamentalismo che lottano per evitare qualsiasi progresso sociale, tecnologico o economico. Perché progresso significa perdere il controllo del potere e dei propri traffici.
Il concerto degli auguri di fine anno aveva tutte le premesse per diventare una serata speciale: e così è stato! Un pubblico delle grandi occasioni ha occupato ogni ordine di posti del Teatro Sociale di Biella per assistere al concerto della fanfara alpina Valle Elvo ma, soprattutto, per far sentire al presidente Perona il forte abbraccio della sua Sezione a conclusione dei suoi splendidi nove anni di mandato.