Archivio
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Le gesta che legarono in modo indissolubile il colonnello Testa Fochi - a lui fu intitolata la caserma di Aosta - ai suoi alpini del btg. Aosta. Si leggono in queste pagine atti di eroismo e vicende di ordinaria vita militare, storie di uomini e soldati che sentivano la montagna come naturale ambiente di vita. Conoscere Testa Fochi vuol dire anche conoscere la realtà in cui nacque, quella dell’Italia post-risorgimentale. Numerosi sono i riferimenti al Monferrato, sua patria, e alle vicende politiche degli importantissimi anni a cavallo dei due secoli. |
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È il catalogo della mostra fotografica tenuta a Strigno nel settembre 2012 in occasione dell’85° di fondazione del locale Gruppo ANA. Le penne nere hanno abitato dagli anni Cinquanta la caserma Degol, diventandone un elemento distintivo che ancora vive nel cuore della gente di Strigno. Sono foto inviate dagli alpini che hanno fatto la loro naja al “casermon” e poi ricordi, nomi, immagini, scampoli di vita povera e semplice e, per questo, più vera. Presto la caserma Degol sarà adibita ad altre attività, consegnandosi alla memoria di cui questo catalogo è un frammento, a testimonianza del legame di umanità e passione civile tra le penne nere, il territorio e la sua gente. |
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Una rigorosa ricostruzione degli eventi bellici sulla Cresta di Confine nei mesi che vanno dal maggio 1915 al novembre 1917. I bollettini ufficiali dell'esercito italiano, i comunicati dell'esercito austriaco, i diari di ufficiali e soldati di entrambi gli schieramenti, le opere dei ricercatori e degli storici sulla Grande Guerra: Italo Zandonella attinge ad una gran mole di documenti per fornire al lettore la narrazione dei tragici eventi quanto più possibile aderente alla verità storica. Impresa spesso non facile in presenza di versioni contrastanti su elementi fondamentali. La vicenda bellica narrata da Zandonella si fonde con quella familiare, legata alla vita quotidiana in tempo di guerra. Qui la protagonista è Giseta, nata a Dosoledo il primo maggio 1900, che all'epoca dei fatti è una ragazza bella e coraggiosa, impegnata ad aiutare la propria famiglia a sopravvivere. Il suo recupero di un mulo degli alpini, lasciato nella zona del Quaternà durante la ritirata del 1917, rappresenta un episodio vero che assurge quasi a leggenda. Tutta la tenerezza del racconto di Italo Zandonella dedicato a Giseta si può cogliere nelle commoventi ultime righe. A corredo si trovano accurate descrizioni tecniche, geografiche e naturalistiche dei luoghi delle battaglie, che facilitano l'escursionista appassionato di storia. |
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La nipote ha scritto questo libro alla scoperta di suo nonno Giorgio, che non ha mai conosciuto. Giovane e brillante avvocato del foro di Teramo, sposo e padre, partì quale ardito volontario nella prima guerra mondiale, e tragicamente cadde sul fronte. Di grande interesse la descrizione, ora per ora, del combattimento sul Monfenera (Grappa) del novembre 1917. Grazia Romani, oltre che un tentativo di relazione e conoscenza con il nonno, fa di questo volume una storia degli accadimenti dell’ultimo secolo e dell’Europa. E poi la guerra che si porta via intere generazioni e di cui anche Giorgio Romani è vittima, del suo tempo e della sua generosità. |
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Viene dalla speleologia un importante contributo alla ricostruzione storica di uno tra i più importanti episodi dell’impresa coloniale italiana. Attraverso questo libro, edito dal “Centro Ricerche e Studi sull’Ambiente, gli Ipogei e le acque carsiche”, Gian Paolo Rivolta ingegnere chimico, speleologo e praticante di molti sport cerca di far luce sulla battaglia di Zeret pubblicando i risultati della sua ricerca speleologica e storica frutto di due spedizioni nello stato federale etiopico di Amhara. A distanza di 70 anni è riuscito a trovare alcuni sopravvissuti di quell’evento e alcuni di coloro che, attraverso il racconto dei propri cari scomparsi, sono diventati custodi di una memoria storica che merita di essere tramandata. La narrazione è arricchita dalle mille vicissitudine dell’autore nella terra del Corno d’Africa. |
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Ternavasio racconta i suoi 15 mesi di naja presso il gruppo Aosta, a Saluzzo, negli anni 1963/’65. Alla soglia dei 70 anni l’autore ha pensato di mettere nero su bianco i suoi ricordi con l’intento di trasmettere ai giovani che non hanno vissuto, e non vivranno più la naja, un bagaglio di esperienze preziose. Il passaggio da ragazzi a uomini e la nascita di legami che continueranno per la vita. |
Gli alpini di Pavia hanno festeggiato i 90 anni della Sezione, alla presenza delle massime autorità locali e del presidente nazionale Corrado Perona. È stata una festa per tutto il territorio con tante iniziative collaterali. Nella sala di Santa Maria Gualtieri è stata allestita una mostra fotografica sulla Campagna di Russia, si è svolta la commemorazione di due Medaglie d’oro della Provincia, il ten. Angelo Bascapè e il gen. Franco Magnani ed è stata organizzata una conferenza sugli alpini di ieri e di oggi, con una riflessione sul patrimonio storico e sull’impegno nell’organizzazione di Protezione Civile nazionale.
Martedì 15 gennaio ho avuto il piacere di ricevere la rivista L’Alpino, il n. 10 e il n. 11 del 2012 in un colpo solo. A pagina 4 di quest’ultima si possono leggere i dubbi del socio Nicola Pietro Bovio e le inquietudini del parroco di Bellinzago Novarese nei confronti delle armi da usare “…contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana”.
Il coro ANA “Stella del Gran Sasso” è nato nel settembre del 2001 grazie all’impulso del locale gruppo alpini e dell’allora capogruppo Francesco Sfrattoni. In questo periodo, guidato dalla passione e dalla competenza del maestro Giacomo Sfrattoni, il coro ha raggiunto importanti traguardi: le esibizioni televisive a “Buona Domenica” su Canale 5 e a “Linea Verde” su Rai Uno, l’importante trasferta canadese nel 2007 e la partecipazione a tutte le Adunate nazionali a partire dall’anno 2003.
Il gruppo di Premeno ha compiuto novant’anni, celebrati con una serie di manifestazioni, aperte dal concerto nella parrocchiale di Premeno del coro de “I Crodaioli”, diretto da Bepi De Marzi. La festa del Gruppo, come da tradizione, si è tenuta presso la sede: buon cibo e il piacere di stare insieme.
La sezione ANA di Bassano del Grappa ha organizzato nei giorni 9 e 10 febbraio a Enego 2000-Valmaron, la 78ª edizione del campionato nazionale ANA di sci di fondo, una delle competizioni più impegnative nel panorama sportivo dell’Associazione. Il programma prevedeva sabato pomeriggio la sfilata per le vie del paese, aperta dalla banda sezionale seguita dalle autorità militari e civili, da una folta rappresentanza alpina con i gagliardetti dei 65 Gruppi che compongono la Sezione e dai vessilli delle altre Sezioni partecipanti.