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W gli Alpini. Grazie agli Alpini: è la scritta preparata dai bambini di Casumaro, appesa alla vetrata della nuova scuola materna voluta e realizzata dall’Associazione Nazionale Alpini in un paese, frazione del comune di Cento, a cui la forza del sisma del maggio 2012 ha strappato l’asilo. Dopo un anno trascorso all’interno dei moduli scuola, retrostanti alla nuova struttura, i bambini, assieme alle insegnanti e alla comunità intera, ancora scossa dal terremoto, hanno accolto e festeggiato, sabato 1° giugno l’arrivo del popolo degli alpini.

Un giorno che Papa Giovanni Paolo II era in vacanza in Valle d’Aosta, andò a fargli omaggio un coro di lassù. Quando cominciò a cantare “Signore delle cime”, il Papa esclamò “Questa la so anch’io”. Ma nella sua Polonia, molti cori la intonano così: Bóg nieba, Pan szczytów... Due sole strofe, naturalmente, perché la terza, che i miei Crodaioli non propongono, non è mia: è stata scritta da un caro amico ormai salito nel silenzio di Dio, Rolando Moro di Carmignano di Brenta.

Ieri stavo mangiando in una trattoria e mi è capitata in mano la vostra rivista L’Alpino dedicata alla sfilata di Piacenza. Ho fatto l’alpino anch’io, prima ad Aosta e poi da sottoufficiale al 7° reggimento Alpini di Belluno come esploratore. Ma non ho mai partecipato ad una sfilata, nemmeno quando è stata qui da noi a Bassano del Grappa.

Ciao, Nardo

Leonardo Caprioli si è spento il 2 luglio a Bergamo, dove era nato il 24 novembre 1920. È stato presidente della sezione di Bergamo dal 1969 al 1984, anno in cui viene eletto alla guida dell’Associazione Nazionale Alpini: è stato l’ultimo presidente nazionale ad aver partecipato alla guerra e con uno dei mandati più lunghi, interrotto soltanto da una malattia.

Una delegazione dell’ospedale da campo si è recata a Riese Pio X (Treviso) per ritirare dalla ditta Steelco una macchina lavaferri chirurgici, prezioso quanto indispensabile strumento per il nostro ospedale.

Nei mesi scorsi, avevo già mentalmente messo in relazione una nota frase, posta da Johan Sebastian Bach al termine di una sua monumentale opera, con il nostro impegno nell’organizzare questo campionato: “Non senza fatica si giunge al termine”. Ora, a bocce ferme ho la piena conferma sull’attinenza ed opportunità del paragone. Partiamo da un anno ormai lontano: il 2000.

Successo di pubblico alla partita alpina giocata a Padova fra la squadra locale e quella delle giovani penne nere di Vicenza. Le compagini erano guidate dai responsabili delle Commissioni giovani, Luca Bolla e Nicola Stoppa per la sezione di Vicenza, da Diego Giraldin per quella padovana. La partita, molto combattuta soprattutto nel primo tempo, è terminata con il punteggio di due a zero per la formazione “Veneto Team”, rappresentanti di Padova. In gol Franceschini e Di Massimo. È stata una bella gara, arbitrata in modo encomiabile dai due arbitri federali.

Esempio trascinante

Questa è la mail che ho ricevuto oggi da un’amica piacentina. “La nostalgia è scattata un secondo dopo i saluti... È stata una grandissima festa, ho parlato con gente che per me non ha un nome e della quale presto svanirà anche il ricordo del volto.

La casa degli alpini

Ne aveva studiato aspetto e passaggi. Ne conosceva la conformazione, differente dalle altre Dolomiti. Immaginava il suo piede puntato in una fessura e le sue mani aggrappate alla roccia fino a raggiungere quelle placche levigatissime, prive di ogni asperità. L’aveva già salita mille volte, con il pensiero. Era il suo sogno, la sua Regina: la Marmolada. Egli credeva fermamente che per conquistare qualcosa, bisognasse prima sognarlo. Lo aveva fatto: per Arturo Andreoletti essa rappresentava l’ascesa, qualificata all’epoca come ‘la più difficile delle Alpi’.

Un “ponte” di solidarietà dal Friuli a Herat, in Afghanistan. Lo hanno costruito i ragazzi delle scuole di San Giorgio di Nogaro attraverso gli alpini del locale Gruppo e gli alpini della Bassa Friulana con la collaborazione di due capitani del 7° reggimento, Mattia Merighi e Riccardo Venturini.

Un gesto coraggioso

A distanza di oltre un anno dall’incidente che ha coinvolto i marò Girone e Latorre nelle acque internazionali al largo delle coste del Kerala, il governo indiano, seguendo al pari di quello italiano una condotta dilatoria e contradditoria, ha avuto l’arroganza di affidare ad un ente competente su fatti di terrorismo l’incarico di indagare ed esprimersi in merito alla possibile condanna da infliggere ai due nostri soldati.

E l’estate, intanto, tarda ad arrivare. Gli acquazzoni e i temporali che bagnano città e campagne, salendo di quota, si trasformano in pioggia battente, grandine e neve. Proprio così. È arrivato luglio eppure, per gli amanti dell’alpinismo è come fosse primavera: pioli, cavi e chiodi delle vie ferrate riposano inutilizzati sotto abbondanti centimetri di neve. Impraticabili. Dal monte al piano, aria fredda. La stessa che tirava domenica 30 giugno al rifugio Contrin, in val di Fassa. L’ultima nevicata risale a due giorni fa. E il calore del sole non ha ancora vinto la sua battaglia.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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