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giovedì, 28 Marzo 2024

Colori alpini

Gli amici de L’Alpino mi han chiesto un pezzo “di colore” sull’Adunata. Per pezzo di colore, tecnicamente si intende un articolo che esca dalla semplice cronaca, per concentrarsi su impressioni, immagini, sensazioni legate all’evento. Però, per curiosa assonanza, mi è venuta in mente un’altra cosa: ma che colore ha un’Adunata degli alpini? 

Mostra in grigioverde

L’89ª Adunata nazionale di Asti ha rappresentato, per noi alpini in armi, un momento molto significativo: è stato il 10º anniversario della “Cittadella degli alpini”. Nata nel 2007 in occasione del raduno di Cuneo, dopo due lustri la sua presenza costituisce ormai un momento irrinunciabile di ogni Adunata. Personalmente vi avevo partecipato una sola volta, a Bassano nel 2008, con uno stand dedicato alle missioni all’estero. 

La morale e il moralismo

Leggo su L’Alpino di marzo, la lettera al direttore “Ricordi di gioventù” e desidero iniziare questo mio intervento con l’esternare tutta la mia indignazione per le considerazioni che vedo formulate attorno alla parola “sacramentate”. Non posso rendermi conto di come sia possibile affermare che “certe sacramentate altro non erano che la veste grafica della fatica”.

Fumetto alpino

Il suo studio, nel cuore di Asti, è avvolto in quel buio che ricorda certi pomeriggi d’estate quando le persiane sono chiuse per l’afa. Una lampada illumina un cerchio di scrivania. Qua e là fumetti di Dylan Dog. È lui il “papà”, Luigi Piccatto. Ha il volto in ombra e le mani appoggiate sopra alcuni fogli da disegno. 

Uniti da una bandiera

Visto dall’alto è solo un chilometro, ma percorrerlo tutto a piedi è come attraversare un fiume in piena. Sono uomini di tutte le età, con donne e bambini in festa, accomunati da una sola cosa, il cappello! C’è un sano fermento per le strade prima dell’arrivo della Bandiera di Guerra, ma in prossimità di piazza 1º Maggio l’aria si fa più statica e rarefatta. Le trombe danno il via mentre il Son si sbraccia per far rientrare tutti ai lati di Corso Alfieri. 

CASALE MONFERRATO – Alpini d’oro

Sono stati un pomeriggio e una serata memorabili quelli a Occimiano, in occasione dell’11ª edizione del Distintivo d’Oro, riconoscimento assegnato ad alpini e personaggi meritevoli. L’edizione 2016 entra in archivio con l’assegnazione del distintivo d’oro sezionale all’alpino Giacomo Alcuri del Gruppo di Casale Sud per il suo grande impegno nel costruire un reparto ospedaliero a Tamale (Ghana), in memoria del figlio Simone, morto in un incidente stradale a soli 17 anni. 

Memoria e spirito positivo

Se l’Associazione avesse una capitale morale, quella sarebbe la memoria. E non solo legata ai fatti bellici di cento e più anni fa, ma che s’allaccia a un presente vicino. Nel lungo elenco compare la grande alluvione del 1994 quando il Tanaro esondò provocando 70 vittime e danni enormi.

L’impresa di Monte Marrone

Si è svolta anche quest’anno la giornata in ricordo dell’eroica azione di guerra compiuta dall’appena ricostituito battaglione Piemonte. 

Riconoscenza e fiducia

La cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo è una delle più grandi chiese del Piemonte, sublime espressione dell’architettura gotica. Un bene partorito da un’arte millenaria che ha accolto migliaia di alpini per la consueta Messa del sabato.

Tanta fatica, tanta gioia

Il lunedì che precede l’Adunata cominciano ad arrivare le avanguardie: comando, segreteria, Centro Radio, magazzino, squadra segnaletica e squadra transenne. Tutti al lavoro per fare in modo che ogni componente sia in piena operatività, al più presto. 

Doni alla città

Organizzazione appropriata, volontari motivati, risultati positivi. Questa la reale e semplice formula che anche ad Asti ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati. Il 9 maggio 150 volontari della Protezione Civile di 17 Sezioni Ana hanno aperto 12 cantieri nei luoghi preventivamente concordati con l’amministrazione comunale. I lavori effettuati in 8 scuole, due parchi pubblici, in un campo attrezzato per le attività sportive e al cortile di Casa Alfieri, hanno messo a dura prova tutta la Pc Ana, sia par la parte organizzativa, sia per l’esecuzione. 

BOLZANO – Monumento alla fratellanza

Il 12 novembre 1955 nasceva, per volontà di 18 alpini allora poco più che ragazzi, il gruppo alpini di San Giacomo. Negli anni un pensiero ricorrente è stato quello di realizzare un’opera che superasse in forza emotiva la statua lignea di San Giacomo, l’altare nella cappella della Chiesa parrocchiale e la formella della Via Crucis del Cireneo che aiuta Cristo a portare la Croce. 

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