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martedì, 16 Aprile 2024

Piacenza 2.0

Per definire l’Adunata è stato utilizzato ogni genere di termine ma quello di “2.0” è alquanto singolare: da dove salta fuori? Il termine è stato coniato da un esperto di internet, Tim O’ Reilly, per indicare un’evoluzione del world wide web che da una situazione di staticità degli anni novanta si è sviluppato in uno stato di grande interazione con gli utenti.

“Alzabandiera!” ed è già Adunata

La storica Piazza Cavalli, cuore civico di Piacenza, si è trasformata in un suggestivo palcoscenico tricolore in occasione dell’alzabandiera, la cerimonia che venerdì mattina ha dato il via all’86ª Adunata nazionale degli Alpini. Sulla piazza erano schierate, davanti al palazzo del Comune, la Fanfara della brigata alpina Taurinense con una batteria del 1° reggimento artiglieria da montagna.

Promesse mantenute

Vi scrivo da Piacenza. Volevo ringraziarvi di cuore a nome di tutti i piacentini per le giornate bellissime, meravigliose e indimenticabili che ci avete regalato.

Non è mai troppo tardi

Si potrebbe credere che vista un’Adunata nazionale degli alpini si sono viste tutte, ma così non è. Ogni anno si tratta di un richiamo collettivo che raduna generazioni di alpini sempre più “veci” e sempre meno “bocia”, ma con lo stesso spirito goliardico ed allo stesso tempo pieno di quella umanità solidale di sempre, che contraddistingue stranamente questo Corpo rispetto ad altri.

L’ammainabandiera pensando a Pordenone

Gli ultimi a sfilare sono stati gli alpini del Servizio d’ordine nazionale e i 141 – un alpino in servizio e uno in congedo – delle bandiere che testimoniano gli anni trascorsi dalla istituzione del Corpo degli Alpini, avvenuta nel 1872.

Ritrovo del btg. Val Chiese e del 22° Rgpt. da posizione

Gli appartenenti al btg. Val Chiese e al 22° Raggruppamento Alpini da Posizione, si ritroveranno il 15 e 16 giugno per l’annuale raduno a Prati di Vizze – Vipiteno (Bolzano).

Con le ali ai piedi

Si cammina insieme al suono della fanfara e anche ai piedi spuntano le ali. Insomma, si vede che nella grande famiglia alpina l’amicizia e l’amore sono la medicina migliore.

Alpini nuovi samaritani

Monotoni e fieri. Gli alpini sono un po’ così e le loro celebrazioni, di conseguenza. Alcuni momenti hanno in sé la sacralità propria dei riti più antichi, come l’onore ai Caduti o la Messa. Un cerimoniale semplice che si ripete da quasi cento anni. Anche all’Adunata. Anche in questi giorni di incontri, di festa per non dire baldoria, c’è un momento dedicato all’ascolto, alla preghiera: è la Messa del sabato pomeriggio. Quest’anno a Piacenza celebrata nel duomo dal vescovo Gianni Ambrosio, stretto attorno a un cerchio di sacerdoti alpini.

“Coraggio, fede e passione”

L’incontro in programma per il sabato sera dei rappresentanti delle istituzioni con presidente e il Consiglio direttivo nazionale dell’Associazione segnala, come un termometro ideale, il calore dell’Adunata, con le sue pulsioni, i colori, i suoni, la gioia che sprigiona e che finisce per coinvolgere tutto e tutti. È una festa di popolo, alla cui riuscita concorrono alpini e cittadini, negozianti e forze dell’ordine, baristi e cittadini. Perfino gli incontri ufficiali sembrano animati da sana allegria, com’è stata, appunto, al teatro Municipale la cerimonia di benvenuto agli alpini da parte delle autorità.

VOCI DALLA STEPPA

Questo volume dal suggestivo titolo “Voci dalla steppa” è doppiamente interessante: per il contenuto e per l’allegato CD che contiene una ricostruzione in ambiente GIS delle operazioni del Corpo d’Armata alpino in terra di Russia. Le “voci” narranti non sono soltanto alpine, ma anche di tanti militari italiani di altri Corpi e specialità ugualmente mandati allo sbaraglio in quella guerra voluta dal regime e per la quale il nostro Esercito non era affatto preparato né motivato. Il che rende ancora maggiormente il senso dell’onore e del sacrificio dei nostri soldati e comprensibili - anzi, considerati normali - i tantissimi episodi di umanità e di generosità nei riguardi della popolazione ripagati, come sappiamo, dall’aiuto di tante donne russe durante la tragica ritirata.

Un lungo fiume dietro al Tricolore

Sfilano con l’orgoglio alpino, le sue tradizioni e la sua forza. Sfilano con la loro storia, i sacrifici, la solidarietà di cui sono capaci, con la responsabilità e l’amor patrio che li animano. Sfilano per quanti non sono tornati.

In breve – giugno 2013

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