8.1 C
Milano
venerdì, 19 Aprile 2024

Non scandalizziamoci

Quando leggo su L’Alpino qualche lettera che disquisisce sull’uso o abuso del cappello alpino o esibisce un patriottismo che mal nasconde un anacronistico nazionalismo o peggio un razzismo, mi viene la tristezza e lo scoraggiamento. Ma poi vado avanti e leggo del ponte dell’amicizia di Nikolajewka e dell’Asilo Sorriso di Rossosch e della ricostruzione in Centro Italia e mi rinfranco e mi riconcilio con la mia Associazione, con il mio Paese, con tutti i paesi del mondo.

TRENTO – Appuntamento con la storia

“La pace si studia, la pace si impara”. Questa è l’importante lezione che il Gruppo di Monte Casale, guidato da Gino Chemolli, ha proposto ad alunni e insegnanti delle classi V delle scuole elementari di Pietramurata e Sarche. L’esperienza ha unito alpini e alunni insieme per conoscere la storia dei propri luoghi attraverso i valori della pace e della tolleranza. Per queste ragioni si è organizzata un’uscita educativa presso il Sacrario militare di Castel Dante e la Campana della Pace “Maria Dolens”, sul colle di Miravalle a Rovereto.

Zaino a terra, generale Krosel

Fino a pochi anni fa capitava spesso di vedere l’ultracentenario generale Egone Krosel a spasso a Grignano, vicino al Castello di Miramare, accompagnato dall’eritreo Tesfai, suo fido “attendente”, come lo chiamava Egone e “nipote di un ascaro”, come si definiva Tesfai.

SICILIA – Incontro a Nicolosi

L’annuale incontro per gli auguri di Natale quest’anno ha avuto luogo a Nicolosi, paese che sorge alle pendici dell’Etna, a sud del vulcano attivo più alto d’Europa. Gli alpini siciliani, con i familiari, si sono incontrati nella chiesa Madre di Nicolosi per assistere alla Messa. Poi in corteo sono arrivati in Piazza degli Alpini, alla presenza del sindaco di Nicolosi Angelo Pulvirenti e dell’assessore alla Cultura Letizia Bonanno, dove è stata deposta una corona di alloro al monumento dei Caduti. La giornata si è conclusa in amicizia e allegria in un ristorante della cittadina etnea. Giuseppe Avila

Chissà perche

Alla Messa di commemorazione per i 70 anni dalla morte di re Vittorio Emanuele III presso il santuario di Vicoforte, dove di recente sono state posate le sue spoglie, era presente un signore che indossava il cappello alpino. Anche se solo a titolo personale credo che il cappello alpino vada indossato per altre occasioni.

Giuseppe Avico 

Alla conquista di Vittorio Veneto

“Parole attorno al fuoco”, il concorso letterario organizzato in collaborazione tra la Sezione di Treviso e il Gruppo di Arcade, giunto alla 23ª edizione, può essere considerato senz’altro tra i più prestigiosi, se non il più prestigioso, dell’intero universo alpino, e da sempre costituisce richiamo per scrittori di fama o alle prime armi che vogliono cimentarsi sul tema “La montagna: la sua storia, le sue genti, i suoi soldati, i suoi problemi di ieri e di oggi”. 

Cos’è una fanfara?

Sono un bersagliere, classe 1936, assiduo lettore de L’Alpino. Ho notato che fra le numerose lettere inviate al direttore, vengono approfonditi, fra tanti, anche interessanti argomenti storici. Ebbene, da sempre, i bersaglieri sostengono che il termine “fanfara” è specifico di un complesso musicale composto esclusivamente da ottoni, come è, appunto, la fanfara dei bersaglieri. 

Per gli ultimi reduci

Sabato 13 e domenica 14 gennaio le Sezioni Ana della Provincia di Cuneo (Ceva, Cuneo, Mondovì e Saluzzo, cui spettava quest’anno l’organizzazione solenne della manifestazione) hanno ricordato il 75º anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka, in memoria del sacrificio degli alpini della divisione Cuneense in Russia.

Sulla nostra Preghiera

Ci risiamo con la Preghiera dell’Alpino. Ma quando finisce questa storia? Possibile che questo problema esista solo nella provincia di Treviso? Forse i sacerdoti trevigiani seguono un altro culto o un altro Vangelo che è diverso dal resto d’Italia? 

VICENZA “MONTE PASUBIO” – Alpini in musica

Dopo aver letto su L’Alpino che Eugenio Palazzi, musicista vercellese purtroppo quasi sconosciuto, è l’autore del “Trentatré”, il nostro inno, gli alpini di Vicenza “Monte Pasubio” hanno potuto ascoltare la prima esecuzione di un’altra sua composizione, “Silenzio Campale”, nella revisione di Giorgio Cannistrà, inserita in un concerto dell’Orchestra di fiati della provincia di Vicenza, diretta da Andrea Loss.

“Non passa lo straniero”

Scrivo in merito alla parola “straniero” nella lettera di Beppe Parazzini su L’Alpino di dicembre. Arguta, originale e persino inquietante l’osservazione del Presidente emerito. Risveglia in me due considerazioni. La prima si appoggia alla “saggezza del poi” ossia, si potrebbe dire, dovevamo pensarci prima, almeno una settantina di anni fa e il problema “emigrazione” forse non sarebbe assurto ai livelli che oggi constatiamo. 

Grazie Giovanni…

Si rischia sempre di cadere nella retorica ricordando un amico, un Presidente, che è “andato avanti”, ma sono certo di non farlo quando dico che Giovanni Alchieri è stato un grande alpino e un grande Presidente. Un uomo che ha saputo distinguersi per onestà, correttezza intellettuale e disinteressato altruismo; un alpino che ci ha insegnato la vera solidarietà, la condivisione dei problemi degli altri e quell’attaccamento ai valori fondanti della nostra Associazione. 

ULTIMI ARTICOLI

Nuovo sito editoriale

Le spese per la produzione del nostro giornale sono costantemente aumentate. Su 1,5 milioni di euro previsti in bilancio per la nostra rivista, i...