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giovedì, 25 Aprile 2024

Noi ci siamo!

Accanto a me, sull’aereo che mi portava in Australia dove avrei incontrato i presidenti di quelle Sezioni, c’era un giovane lombardo che mi ha raccontato di aver lasciato l’Italia per andare a cercare lavoro in questo paese a 24 ore di volo da casa. Aveva il visto d’ingresso, sperava poi nella fortuna. Secondo i dati forniti dal presidente delle associazioni italiane costituite nel Western Australia solo quest’anno sono arrivati migliaia di giovani italiani, molti con il visto turistico ma in effetti per rimanere.

In breve – dicembre 2012

Notizie in breve.

Nikolajewka 70 anni dopo

Il 26 e 27 gennaio 2013 gli alpini celebreranno il 70° anniversario della battaglia di Nikolajewka a Brescia.

PARMA – Pietro Cella alla fortezza di Bardi

Alla fortezza di Bardi sono state aperte cinque sale dedicate al bardigiano Pietro Cella, capitano, prima Medaglia d’Oro del Corpo degli Alpini, caduto nella battaglia di Adua il 1° marzo 1896. All'inaugurazione hanno partecipato numerose penne nere provenienti da tutta la provincia con il presidente della sezione di Parma Mauro Azzi ed il capogruppo di Bardi Stefano Fibrosi. Il sindaco Giuseppe Conti ha ringraziato di cuore le penne nere per il sostegno all'iniziativa che, vista anche la cornice in cui si presenta, è destinata ad avere un ampio consenso di visitatori, anche considerando la vicinanza con Piacenza, città della prossima adunata nazionale che con Parma condivide - storicamente - la cittadinanza di Pietro Cella.

Nasce il gruppo alpini Ungheria

In Ungheria è nato un nuovo gruppo alpini, guidato da Antonio Dal Fabbro. Per la cerimonia di consegna del gagliardetto - madrina d’eccezione l’ambasciatore d’Italia a Budapest Maria Assunta Accili - sono giunti nella capitale magiara il vice presidente nazionale vicario Adriano Crugnola, il delegato ai rapporti con le Sezioni all’estero Ferruccio Minelli e il presidente della sezione Balcanica-Carpatica-Danubiana ambasciatore Stefano Benazzo. L’idea di creare il gruppo incominciò lo scorso anno, quando Antonio Dal Fabbro incontrò sul Monte Tomba, in occasione dell’annuale raduno internazionale organizzato dal gruppo di Cavaso (sezione di Bassano), il presidente nazionale Corrado Perona e l’allora vice presidente vicario Sebastiano Favero.

LE MANIFESTAZIONI DELLE TRUPPE ALPINE

Il libro è la raccolta di tutti gli annulli postali celebrativi delle manifestazioni alpine. Un grande lavoro svolto dai collezionisti Gian Franco Mazzucco, per lo studio e la ricerca, e da Giovanni Cuomo, per i commenti e le didascalie. Il lavoro va a colmare un vuoto nel panorama del collezionismo alpino, i cui appassionati non hanno mai avuto a disposizione un testo di riferimento. L’opera, oltre al mero interesse filatelico è interessante per chi ama le “cose” alpine, perché riporta i nomi di tante località che hanno visto l’inaugurazione di un monumento, il ricordo dei Caduti, lo scoprimento di una targa, ecc… i nostri luoghi e le nostre memorie.

La vera "Preghiera dell'Alpino"

Ti scrivo per complimentarmi per l’editoriale di settembre, in merito ai versi della preghiera dell’alpino. Concordo pienamente sulla visione metaforica ed ampliata che deve avere la lettura della nostra bella ed amata preghiera. Ho però un dubbio, poiché proprio qui a Bellinzago Novarese ci è stato richiesto dal parroco di recitare a metà la preghiera (quella originaria sino al 1972, coi versi “Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana...”).

VICENZA – Una città alpina e imbandierata

Novant’anni di storia e un suggello d’amicizia con una delle città più alpine d’Italia nell’anno del 140° anniversario delle Truppe alpine. Questo è stato il filo conduttore della 47ª adunata sezionale di Vicenza. Vicenza è l’unico Comune italiano che al posto di un proprio gonfalone può fregiarsi della bandiera nazionale con lo stemma della municipalità inserito al centro.

Le riunioni dei presidenti di Raggruppamento

1° Rgpt. - Confronto a febbraio 2013

La seconda riunione annuale dei presidenti del 1° Raggruppamento si è tenuta nella sala consiliare della Provincia di Novara, in occasione del raduno di Raggruppamento. Oltre alla partecipazione di tutte le Sezioni, rappresentate dai loro presidenti, hanno assistito ai lavori anche i consiglieri nazionali Massimo Curasì, Giovanni Greco, Ettore Superina, Stefano Duretto, Renato Zorio, il revisore dei conti Mario Botteselle, il segretario di Protezione Civile del Raggruppamento Mauro Barbano e il referente giovani del 1° Rgpt. Mauro Buttigliero.

Piacenza, fra storia e futuro

Piacenza è una città di circa 104mila abitanti, posta nell’estrema Emilia occidentale, al confine con il Piemonte, la Liguria e la Lombardia dalla quale la separa il Po. È capoluogo di una provincia di quasi 290mila abitanti: il territorio è in parte di pianura che poi si addentra nell’Appennino. L’economia è prevalentemente agricola con presenze importanti dell’industria metalmeccanica e di trasformazione dei prodotti dei campi e nel settore della logistica. La città si fregia del titolo de “la Primogenita”, riconoscimento che le riservò il re del Piemonte, Carlo Alberto, durante la prima guerra d’indipendenza: nel 1848 i piacentini furono i primi, nel maggio di quell’anno, a pronunciarsi con un plebiscito per l’unione con il regno sabaudo.

Il senso delle missioni all'estero

Nel drammatico momento che sta attraversando la Nazione, crisi economica dilagante, perdita di posti di lavoro, tagli a pensioni e sanità, mancanza di politiche per il futuro, ruberie dilaganti, perdita da parte della politica tradizionale d’ogni riferimento etico, morale e valoriale, si torni a osservare la Costituzione. Si ripristinino Forze Armate di leva. Stop ai professionisti e agli F35.

Quando c'era la leva obbligatoria

Mi ricollego a quanto scrive l’amico alpino e reduce di Russia Albino Porro su L’Alpino di ottobre. Ripristinare il servizio della leva obbligatoria non solo significherebbe ridare equità sociale e unitarietà di fronte alla Patria ed agli obblighi verso di essa, ma dare anche ed innanzitutto a molti giovani la possibilità di fare un’esperienza unica e importante per il loro futuro, anziché venire annoverati nella percentuale di disoccupati.

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