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mercoledì, 24 Aprile 2024

AFGHAN WEST – Voci dai villaggi

Questo libro è il racconto del viaggio di tre giornaliste in Afghanistan, nella zona tra Herat e Farah, nel momento in cui è ancora in atto la transizione di potere. Le autrici, tramite un’opera testuale, fotografica e video, raccontano la speranza di chi, dopo decenni di guerre, vede la possibilità di un futuro basato sul lavoro svolto e sul sangue versato dai nostri soldati. Il senso di una missione - quella italiana ISAF - che ha contribuito a creare un forte legame tra popolo afgano e italiano.

OPERAZIONE GALILEA

Perché tra tutte le unità che formavano il convoglio gli inglesi silurarono proprio il Galilea? Che cosa trasportava di così importante? Quali segreti nasconde il suo relitto in fondo al mare? Che cosa sta cercando un nostalgico del Terzo Reich esperto in recuperi sottomarini? Chi è il misterioso guardiano del faro tormentato da un oscuro passato? Basato su un capillare lavoro di ricerca, il romanzo sovverte l’interpretazione data finora, coinvolgendo il lettore in un crescendo di colpi di scena. Il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto dall’autore, a nome della sezione di Udine, alle famiglie di bambini malati terminali.

L’ULTIMA VOLTA

La fine dell’era del mulo nelle Truppe alpine I muli sono stati congedati nel 1991, chiudendo con nostalgia un’epoca. Questi racconti, accompagnati da foto a colori, alcune commoventi, riguardano il periodo che va dal 1986 al 1989, con particolare riguardo all’ultimo campo invernale effettuato dalla 7ª batteria di artiglieria da montagna del gruppo Pinerolo, prima del congedo dei quadrupedi. Tutte le testimonianze sono state riportate esattamente come sono state scritte dagli autori e questo rende il libro davvero autentico.

La grande cavalcata

L’alpinista e cartografo Julius Payer era uno dei soldati più felici dell’esercito austriaco, in quel giorno del 1865 quando Franz Kuhn von Kuhnenfeld, il vecchio generale avversario di Garibaldi allora diventato ministro della guerra, gli aveva consegnato l’incarico di disegnare la carta geografica di tutto il Gruppo Ortles-Cevedale per conto dell’Imperial Regio Istituto Geografico Militare. «È fatta!» si era detto il giovane tenente boemo appena appresa la notizia. Nei suoi anni futuri c’era ora un mondo quasi totalmente inesplorato: labirinti glaciali, cime inviolate, valli in parte mai percorse, morene, e angoli sconosciuti. Molte importanti lacune cartografiche dovevano essere fugate, e nelle zone sconosciute – dove gli antichi latini avrebbero liquidato i misteri geografici con la convenzionale scritta “hic sunt leones” – lui stesso avrebbe dovuto avventurarsi e con pazienza assegnare nuovi toponimi.

Cinque interventi per la città

#alpiniadunata2014

L’impegno per la conservazione del patrimonio culturale, la natura e l’ambiente sono alcuni dei tanti valori che contraddistinguono gli alpini. Come segno tangibile di riconoscimento alla Città che ospita l’evento dell’Adunata, e per evidenziare la loro specifica e diversificata capacità operativa, gli alpini della PC dell’ANA nei giorni che precederanno la grande manifestazione, realizzeranno alcuni interventi di ripristino e sistemazione di opere e infrastrutture pubbliche a favore dei cittadini di Pordenone.

La grande ristorazione

#alpiniadunata2014

Nei padiglioni della grande ristorazione, collocati presso il parcheggio Marcolin e allestiti dal Comitato Organizzatore, i partecipanti all’Adunata possono trovare un pasto caldo ad un prezzo certo. Alcuni punti di ristoro di minore dimensione si trovano in piazza Risorgimento, in piazzale Giustiniano, in largo San Giorgio e al termine della sfilata, vicino al Parco Galvani.

Sfilerà la Bandiera del 3º da montagna

#alpiniadunata2014

La sera di venerdì 9 maggio, all’87ª Adunata nazionale di Pordenone, sfilerà la Bandiera di guerra del 3° reggimento artiglieria da montagna della “Julia”, di stanza a Tolmezzo, dove hanno sede la 13ª batteria e la 69ª compagnia dell’8° reggimento alpini.

Liturgia e alpini

Un recente articolo sulla Tribuna di Treviso ha riportato a galla la vecchia storia del divieto ecclesiastico ai canti alpini ed alla Preghiera dell’Alpino (versione ANA) a Messa o nelle esequie funebri. Ciò ha creato un certo scompiglio tra parecchi alpini. Mi puoi raccontare come stanno le cose in realtà?

“Alpini pregate per me”

Un pellegrinaggio che è già diventato una pagina di storia per la sezione di Lecco. Il 4 e 5 marzo, una delegazione di 800 “penne nere” è partita dalle falde del Resegone alla volta di Roma, per partecipare all’udienza generale di papa Francesco, “colorando” piazza San Pietro con una distesa di cappelli. Sono riusciti ad attirare l’attenzione del Pontefice che ha chiesto di poterne indossare uno, prontamente passato da un alpino dell’alta Brianza.

Viaggio nella Provincia

#alpiniadunata2014

La forza della natura è stato l’elemento che ha caratterizzato, nei secoli, questa parte del Friuli Venezia Giulia, rendendo caratteristiche città e borghi della provincia di Pordenone. In particolare l’acqua, abbondante e nelle sue diverse forme di utilizzo, ha rappresentato in passato una grande risorsa che sta perpetuando la sua forza propulsiva anche nel presente. Ne sono esempi emblematici il sito palafitticolo dei Palù del Livenza a Polcenigo, area diventata patrimonio dell’Umanità tutelata dall’Unesco.

PARMA – Scurano in festa

Scurano, frazione del comune di Neviano degli Arduini, ha ospitato il 62° raduno della sezione di Parma, a cui hanno partecipato molti alpini e simpatizzanti della provincia e delle zone limitrofe. Sabato è stata la giornata del ricordo; una delegazione del gruppo di Scurano e della sezione di Parma, accompagnata dalla fanfara di Orzano-Cividale, ha deposto una corona al monumento all’Alpino e al cippo che ricorda i nove alpini del comune di Neviano degli Arduini periti nel naufragio del piroscafo Galilea nel marzo del 1942. La sera, nella Pieve romanica, i cori Monte Orsaro della sezione di Parma e il coro Canossa di Reggio Emilia, hanno “duettato” in un susseguirsi emozionante di canti alpini.

Un'amara realtà

Leggo su L'Alpino di febbraio la lettera del capogruppo di Legnago (Verona) Maurizio Mazzocco indirizzata al direttore Bruno Fasani con il titolo “Onori al carnefice”.

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