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giovedì, 28 Marzo 2024

VITTORIO GASPARINI

L’insegnamento civile che ci ha lasciato il partigiano Vittorio Gasparini, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Nel ventennio fascista rifiuta l’omologazione, la sua tempra morale e le virtù cristiane fanno sì che non fosse disposto a tradire. Ma più di tante parole serve leggere la motivazione della sua Medaglia d’Oro: “Si prestava volontariamente a cooperare con il fronte clandestino di resistenza della Marina militare raccogliendo e inviando preziose informazioni militari, politiche ed economiche… Arrestato dai tedeschi e torturato per più giorni resisteva senza mai tradirsi né rivelare i segreti a lui noti, addossandosi le altrui colpe e riuscendo con ciò a scagionare un compagno che veniva liberato. Condannato a morte veniva barbaramente fucilato in una piazza di Milano, poco discosta dalla propria abitazione. Elevato esempio di indomito coraggio e di incrollabile forza morale, ammirevole figura di ufficiale e di martire che ha coronato la propria esistenza invocando la Patria”.

In breve – aprile 2013

Notizie in breve.

TASI E TIRA

È il motto degli alpini, ma può diventare anche il racconto d’una vita. Questo si legge come un romanzo nel quale molti si riconosceranno, in particolare negli anni che vanno dall’Accademia (“punizioni a gogò”) o dai mesi del CAR, al reggimento, in questo caso alla caserma Battisti, a Merano, nell’Orobica che fu. E poi i mitici anni Sessanta, l’altrettanto mitica “Cinquecento”, gloriosa ma che ogni tanto si guastava… e tanti piccoli episodi in un racconto che si snoda negli anni e non mai monotono, perché non è fatto solo di ricordi, ma di storie di uomini con i loro difetti e le loro passioni, descritti con sottile ironia che non abbandona mai l’autore, il generale Scaranari che migliaia di alpini ricordano. Comandò il 4° Corpo d’Armata alpino e fu il primo a comprendere il tutt’uno che unisce alpini in armi e alpini in congedo, avviando un rapporto di continuità sempre più stretto oggi ampiamente acquisito. Il volume non è in vendita, può essere richiesto direttamente a: robertoscaranari@ gmail.com. Sarà spedito gratuitamente, ma saranno gradite, e meritorie, offerte a sostegno del Museo degli Alpini, via Fucine 60, 25047 - Darfo-Boario Terme (Brescia), presso il quale, comunque, potrà essere ritirata una copia del bel volume. (ggb)

UDINE – A Cargnacco, nel ricordo dei Caduti della Julia

Le celebrazioni del 70° di Nikolajewka organizzate dalla sezione guidata da Dante Soravito de Franceschi si sono concluse al tempio-ossario di Cargnacco alla presenza del Labaro, scortato dal presidente nazionale Corrado Perona, con il comandante delle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Primicerj e della brigata Julia gen. Ignazio Gamba, la Medaglia d’Oro al V.M. Paola Del Din, il vice presidente Nino Geronazzo e diversi consiglieri nazionali, il sindaco di Pozzuolo del Friuli Turello e di Udine Honsel, il prefetto Salemme, il presidente della Provincia Fontanini.

Passaggio di consegne al 1° artiglieria da montagna

Si è svolta nella caserma “Perotti” di Fossano (Cuneo) la cerimonia di avvicendamento al vertice del 1° reggimento artiglieria da montagna. Il col. Aldo Costigliolo, recentemente rientrato dall’Afghanistan dove per sei mesi ha comandato l’unità militare italiana che assiste i piani di sviluppo locali nella provincia di Herat, (Provincial Reconstruction Team – CIMIC Detachment) ha ripreso il comando subentrando al ten. col. Camillo della Nebbia che continuerà nell’incarico di comandante del Gruppo “Aosta”.

Un piccolo, grande mondo mediatico

È una grande e bella realtà nell’ambito dell’Associazione: sono i 76 giornali sezionali, i sette delle sezioni all’estero e i circa cento di gruppo. Circa, perché il numero dei giornali di gruppo – essendo meno legati alle scadenze cui devono sottostare i giornali sezionali – varia di anno in anno, pur restando mediamente compreso fra gli 85 e i 100: sono talvolta semplici fogli formato A4, piegati in due, ma hanno la stessa dignità del giornale di tante Sezioni in carta lucida, con tante pagine e foto a colori.

Un applauso al "Signore delle cime"

Sono un corista del coro ANA Roma da quasi 50 anni e, come amico degli alpini, ricevo e leggo la rivista. Sono rimasto stupito che si sia accesa una polemica sul notissimo brano di Bepi De Marzi “Signore delle cime” le cui parole sono essenzialmente una preghiera, una richiesta dell’eterno riposo per un Caduto; è una preghiera cantata e, come dicono le parole attribuite a Sant’Agostino, “chi canta bene prega due volte”. Si può pregare cantando con le parole di Signore delle cime o con “L’eterno riposo”, o con un brano del Requiem di Mozart, o perché no, del Requiem di Verdi, ma l’importante è cantare e pregare con il cuore, cioè “bene”, come diceva Sant’Agostino. Distinguere se la canzone di De Marzi sia per alpinisti o per alpini mi pare una questione di lana caprina.

Sulle orme degli alpini di leva

Nella provincia di Lalaua sorgeva una missione cattolica che era stata occupata e semidistrutta dal regime comunista. Durante il loro intervento in Mozambico gli alpini aiutarono le suore della missione a riprendere il loro faticoso lavoro e negli anni successivi in molti rimasero in contatto con le religiose, inviando spesso aiuti. Quando, nell’aprile 2005, il Consiglio Direttivo Nazionale decise di ricordare la missione “Albatros” e di lasciare in Mozambico un segno tangibile della presenza degli alpini in quella terra a sostegno della popolazione, la scelta ricadde sulla missione cattolica di Lalaua che aveva ancora tanto bisogno d’aiuto.

L'altra metà del cielo

In riferimento alle recenti, più o meno velate polemiche, riguardanti la pubblicazione sul nostro giornale di articoli sul mondo militare al femminile e più in particolare alla loro quotidiana opera nell’ambito delle nostre Forze armate, desidero far rilevare, ad alcuni “oppositori” di quest’argomento, quanto segue. Da alcuni anni sono socio sostenitore dell’Istituto del Nastro Azzurro – che, per chi ancora non lo sapesse, raccoglie e custodisce le memorie storiche dei decorati al Valor Militare – e ogni mese ricevo la relativa rivista “Il Nastro azzurro”.

Largo ai giovani!

Vorrei esprimere tutta la mia stima e considerazione a Mariolina Cattaneo, per le sue qualità di ottima giornalista, che sa egregiamente rappresentare gli eventi della nostra storia recente e contemporanea con grande efficacia e sensibilità umana.

WOLLONGONG – Un incontro gioioso

Il comitato direttivo della locale Sezione ha fatto visita alla casa di riposo “Marco Polo” di Wollongong. Tra gli anziani ospiti ci sono Pietro Damin (al centro) che fu primo presidente della Sezione, e il già consigliere Gino Pozzacchio. Qui risiedono anche alcune vedove di alpini della sezione andati avanti. Una giornata da ricordare per la gioia portata dai nostri alpini agli anziani ricoverati.

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