Voli L’Aquila, voli ancora!

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    «Da tempi ormai sognati, all’ombra del Gran Sasso, mille e mille ragazzi, impararono il passo, che battea la montagna e che insegnava l’onor. Penne alpine, penne alpine, ridoniamo all’altera città, la forza del coraggio, la gioia e lo splendor. Voli, voli L’Aquila, voli L’Aquila ancora, dall’antica città!». Con fervore L’Aquila attende l’88ª Adunata nazionale e lo fa a modo suo, con la sua dell’Orchestra sinfonica abruzzese sulla musica di Roberto Molinelli e sul testo di Francesco Sanvitale.

    La città de L’Aquila tutta, loro tramite, possiamo dire, lo ha composto per gli alpini. Un canto dedicato al Corpo che ha segnato il passo della storia e che torna a L’Aquila per ridonarle fulgore, dopo “quel triste aprile” in cui gli alpini, ancora una volta in prima linea, hanno teso la mano alla città ferita. L’Aquila si prepara a ricambiare quella mano tesa, dai tanti, tantissimi, che l’hanno aiutata a rialzarsi nel momento peggiore e lo fa attraverso antica gentilezza, attraverso la sua natura di città d’arte e cultura, attraverso la musica, simbolo dell’unione, della fratellanza, della solidarietà. La preparazione all’88ª Adunata è fatta di simboli, riflessioni, momenti di incontro nei luoghi della cultura, nelle assise civiche, laddove si forma e cresce la comunità.

    Riecheggia nella storia il canto tipico degli alpini in guerra, cime in tempo di pace. Ed è “Penne nere per L’Aquila” l’inno eseguito dai cameristi incontri, iniziative culturali e sportive tutte protese a condividere con la popolazione quell’attesa per l’88ª Adunata nazionale che qui tutti già considerano l’evento dell’anno, con le agenzie di stampa che quotidianamente battono notizie sui preparativi e i Gruppi alpini che si organizzano per rendere “bella” la città con il Tricolore.

    Grazie poi all’altra storica Società Aquilana dei Concerti Barattelli, le montagne e gli alpini vanno sulla ribalta e “Le montagne raccontano” le “storie” nella storia degli alpini, in un gioioso incontro con i più piccoli cittadini nell’Auditorium, realizzato dall’architetto Renzo Piano e donato dalla Provincia di Trento. Tante sono le domande dei bambini che, guidati dai loro insegnanti, interrogano sulle Truppe Alpine, sulla guerra e sul mitico cappello. E gli insegnanti, con grande senso civico, si fanno testimoni e parte attiva di questo incontro fra generazioni, nel segno del tricolore.

    Sono le scuole le protagoniste attive della preparazione all’Adunata: grazie alla collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo è stato possibile estendere, tramite “Progetto scuola”, l’interesse e la partecipazione all’intero territorio abruzzese. Sono stati coinvolti con il sostegno del Ministero della Pubblica Istruzione gli alunni della scuola primaria per mezzo di una idea-concorso finalizzata alla scelta dell’immagine della mascotte della manifestazione, mentre agli studenti della scuola secondaria di I grado, è stata riservata una ricerca dal titolo “Scova l’alpino che hai in famiglia” che faccia riemergere ricordi e testimonianze di storia alpina locale. Anche gli studenti della scuola secondaria di II grado, attesa l’importanza sociale, culturale e turistica dell’evento, sono resi partecipi mediante proiezioni video e conferenze nelle varie scuole e istituti.

    Le iniziative, attive dal dicembre dello scorso anno, stanno coinvolgendo centinaia di alunni in tutta la regione che si sono avvicinati anche in questo modo al mondo alpino e ai valori di solidarietà, amicizia, amor di Patria e rispetto delle regole, nel ricordo di quanti sono “andati avanti” nel corso delle guerre mondiali e nelle missioni di pace del dopoguerra. «Oggi rechiamo speranza, battendo uniti il passo, d’ognun la penna vola sull’ali della vita nuova»!

    Carlo Frutti e Massimo Alesii