Villaggio ANA: iniziato il montaggio delle case

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    Siamo ormai alle fondamenta, un inizio non da poco. Perché le 32 case per i terremotati che il Consiglio Direttivo Nazionale ha deciso di costruire a Fossa non sono case normali ma avranno caratteristiche antisismiche che garantiranno la tenuta’ anche in un territorio soggetto a movimenti tellurici di rilievo.

    L’importo necessario proviene da più fonti: i versamenti dei nostri associati (e quanto ancora può venire dalle Sezioni e dai Gruppi), e da istituzioni come Cariparma FriulAdria (oltre 500 mila euro) e i responsabili dell’Associazione Impianti a Fune, che si sono impegnati a devolvere un contributo di 190 mila euro.

    Basta visitare il quartiere nel quale le abitazioni saranno costruite: particolare cura è stata data nella predisposizione del terreno, preparato con l’apporto di materiale arido, che è stato quindi livellato e rullato. A questo punto sono intervenuti i nostri volontari che hanno effettuato una gettata di calcestruzzo magro (con bassa quantità di cemento) e creato il piano di posa sul quale è stata predisposta una armatura metallica.

    All’interno della piattaforma sono stati predisposti i condotti per gli impianti di energia elettrica, dell’acqua, del gas, del telefono e lo scarico delle acque reflue. Infine è stata effettuata una seconda gettata di calcestruzzo, di 25 centimetri di spessore sulla quale, dal 28 settembre scorso l’impresa veneta Leimholz ha iniziato a posare i prefabbricati. Che saranno uno in più, 33 anziché 32, essendo l’aggiunto destinato ad ospitare la sede del gruppo alpini rimasti senza baita’, distrutta dal terremoto.

    Le abitazioni avranno uguali caratteristiche, con un’ampia zona giorno, due camere e un bagno. Particolare cura sarà data alle finiture sia interne che esterne, alle quali provvederanno in parte i nostri volontari con la posa delle pavimentazioni in ceramica, i collegamenti con le reti della luce, del gas, idrici e telefonici e la sistemazione delle aree esterne. Per quanto riguarda i tempi di consegna, la ditta che ha in appalto la costruzione dei prefabbricati ha dato garanzie precise: entro la fine di ottobre le case saranno consegnate.

    Si tratta di vere e proprie abitazioni che, come è stato più volte detto, al termine dell’emergenza, quando gli sfollati potranno tornare alle proprie case ristrutturate o ricostruite, saranno utilizzate dagli studenti dell’università o per altri scopi di interesse sociale. Questo piccolo villaggio che la nostra Associazione sta costruendo, si aggiunge all’opera che hanno prestato oltre seimila nostri volontari, alternandosi in turni di lavoro.

    Essi gestiscono tuttora direttamente alcune aree di accoglienza (in pratica, tendopoli) o sono al seguito delle colonne mobili delle Regioni. Si trovano a Campo Globo , a Paganica 4, a Sassa Scalo, a San Demetrio nei Vestini, Acquasanta, Villa Sant’Angelo, Piazza d’Armi, alla stazione ferroviaria, a Monticchio. Sono impegnati, in una meravigliosa gara di solidarietà, alpini di tutte le sezioni, dei quali, campo per campo, scriveremo più dettagliatamente nel prossimo numero.

    Pubblicato sul numero di ottobre 2009 de L’Alpino.