Vecchi nostalgici

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    A luglio si è svolto il pellegrinaggio nazionale sull’Ortigara (calvario degli alpini). Lo scorso 13 luglio a Pedavena, quindi vicino al Monte Grappa, alla vigilia delle commemorazioni per il centenario della Grande Guerra, c’è stata la festa Asburgica, con tanto di sfilata tirolese, Messa in onore del Beato Carlo I d’Asburgo ed onori militari allo stesso.

    Tale manifestazione di Pedavena mi indigna e non riesco a classificarla come normale evento folcloristico in una situazione storicogeografica in cui si colloca. Per questo ritengo che la questione non possa essere sottaciuta e che meriti qualche riflessione, quantomeno per motivi di sensibilità. Forse che a Caporetto o in qualche paese austriaco si organizzeranno, da qui a tre anni, manifestazioni savoiarde con tanto di Messa ed onori militari ai nostri regnanti di allora? Credo proprio di no. Noi alpini spesso parliamo, anzi professiamo, l’amor di Patria (la nostra Patria), l’onestà (soprattutto intellettuale), la conservazione della memoria storica per le generazioni che seguono. Ma come possono aver successo codesti nostri intendimenti se la memoria, per ragioni che spero e voglio ritenere esclusivamente di carattere malauguratamente economico, non solo non viene conservata, ma neppure rispettata? A mio parere, la mistificazione dei fatti e delle posizioni politiche e militari nei tragici e sanguinosi avvenimenti della Grande Guerra sono un vilipendio per tutte le parti in conflitto di quell’epoca, perfino per l’imperatore Carlo D’Asburgo che si vuol celebrare. In altri termini, ognuno dovrebbe saper stare al proprio posto, specie di fronte alla Grande Storia, senza moderni condizionamenti, indulgenze, revisionismi e compromessi di qualsiasi genere. Che ne pensi, caro Bruno?

    Giancarlo Padovan – Carnate (MB)

    Capisco la tua indignazione, ma non me la prenderei troppo. Dietro queste commemorazioni ci sono insignificanti frange di tradizionalisti, incapaci di coniugarsi con la storia che va avanti, prigionieri di una nostalgia che li mette a disagio nel presente. Sono fatti sporadici, di fronte ai quali mi verrebbe da citare una famosa frase: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti”.