Valdarno: la terra trema

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    La terra trema in Valdarno, colpita da un terremoto di magnitudo pari al 5º grado. Diverse le persone disperse insieme alle richieste di interventi di antincendio boschivo e per rischio alluvione. È questo lo scenario di maxi emergenza con il quale, tra il 25 e il 27 maggio, si sono confrontati oltre 200 volontari della Protezione Civile Ana del 4º Raggruppamento, provenienti dalle Sezioni Abruzzi, Bari Puglia e Basilicata, Firenze, Latina, Massa Carrara “Alpi Apuane” e Molise, con il coinvolgimento di circa 30 unità provenienti dalle organizzazioni locali di Pc sul territorio dei Comuni di Loro Ciuffenna, Castelfranco, Piandiscò e Castiglion Fibocchi, facenti parte dell’Unione dei Comuni del Pratomagno.

    L’esercitazione ha avuto lo scopo di addestrare i volontari Ana e delle altre associazioni partecipanti che svolgono un ruolo di supporto del sistema nazionale di Pc. Per essere veramente efficace e professionale un’esercitazione deve configurare, quanto più possibile, la situazione di emergenza reale, per questo sono stati tenuti presenti, in primo luogo, i rischi ai quali è sottoposto il territorio preso in considerazione, i piani comunali e sovracomunali, le risorse umane e i materiali presenti sul territorio stesso. Particolare attenzione è stata posta al rischio sismico in quanto i centri storici insistenti sul territorio sono particolarmente fragili con fabbricati datati e spesso addensati in maniera esasperata, dove quindi, le difficoltà di intervento in caso di terremoto, sono notevolmente amplificate.

    Per questo l’esercitazione ha rappresentato un importante momento di studio per risolvere, per quanto possibile, insieme ai sindaci le varie difficoltà nell’adottare piani comunali di una certa efficacia. Un impegno, quello della Protezione Civile degli alpini del 4º Raggruppamento caratterizzato con i consueti incontri formativi ed addestrativi rivolti principalmente ai volontari e con la realizzazione di due momenti di confronto con la popolazione locale, il primo insieme alle scolaresche con lezioni di comportamento e buone prassi in caso di calamità.

    E poi il convegno “Il terremoto, se lo conosci ne puoi limitare i danni”, per far comprendere come sta cambiando la politica di promozione della cultura di protezione civile nel nostro Paese: non più come una sommatoria di materie tecniche, ma un atteggiamento comportamentale di responsabilizzazione del cittadino rispetto ad un ruolo che lo vede attivo e partecipe.

    g.g.