Una serata in famiglia

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    L’Auditorium del Parco, progettato dall’architetto Renzo Piano e donato dalla provincia autonoma di Trento, è un segno vivo della solidarietà che ha travolto L’Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Un evento che ha sfigurato una città fino a quel momento considerata tra i dieci borghi più belli d’Italia. In questa struttura, avvolti dal legno e dal colore rosso, piacevolmente vicini come in una baita di montagna, abbiamo assistito al saluto delle autorità, consuetudine del sabato di ogni Adunata. 

    C’erano proprio tutti. La voce di Guido Carlo Alleva ha accompagnato l’intera serata introducendo gli ospiti sul palco: il vice Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, il Presidente della provincia de L’Aquila Antonio Del Corvo e il sindaco Massimo Cialente; per l’Ana il Presidente nazionale Sebastiano Favero e Giovanni Natale, Presidente della Sezione Abruzzi. Accanto agli alpini in congedo, il Comandante dello Stato Maggiore della Difesa generale C.A. Claudio Graziano e il Comandante delle Truppe Alpine generale D. Federico Bonato.

    Il filo conduttore che ha accomunato gli interventi delle autorità è stata la dimostrazione di vicinanza degli alpini, in armi e in congedo, a una città ferita nell’animo dal terremoto del 2009. Un centro storico dilaniato, ancora pieno di macerie, quasi del tutto disabitato. Gli edifici restano puntellati, le case sventrate conservano il mobilio di allora, i ricordi, i quadri appesi ai muri, storti eppure ancora lì. Tutto è come sei anni fa: un incubo che ricorre ogni volta si superi la zona rossa. Ma il baccano e l’allegria degli alpini, sono riusciti a riportare la vita anche in queste viuzze strette, tra i palazzi e le chiese antichissimi. «Ho rivisto il sorriso sul volto degli aquilani» ha dichiarato il sindaco Cialente. Il Presidente Favero ha consegnato, come ogni anno, tre contributi in denaro a tre enti benefici locali: la Fraterna Tau, L’Aquila per la vita e la Comunità 24 luglio. Quindi la consegna del “Premio giornalista dell’anno” riconoscimento assegnato dall’Ana a un giornalista non alpino o a una testata giornalistica o televisiva che abbiano fatto conoscere l’opera degli alpini e abbiano rappresentato le tradizioni e le tematiche care alle penne nere. Il vincitore dell’edizione 2014 è lo scrittore, giornalista e alpinista Marco Albino Ferrari.

    Questa la motivazione: “Marco Albino Ferrari, da molti anni cantore impareggiabile della montagna e delle sue storie, con lungimirante e generosa intuizione ha aperto le pagine del periodico da lui diretto, “Meridiani Montagne”, agli alpini e alle loro vicende. Lo ha fatto servendosi di collaborazioni specifiche di grande competenza e dedicando un numero monografico alle cime della Grande Guerra. L’eccellenza dei servizi, unita all’altissima qualità iconografica, hanno fatto dei pezzi pubblicati un giornalismo di grandissimo spessore e un autentico tributo al mondo e alla storia degli alpini”. Infine sul palco monsignor Angelo Bazzari, Presidente della Fondazione Pro Juventute Don Gnocchi che ha ritirato la borsa di studio intitolata al Beato Alpino. Gli interventi del generale Graziano prima e del generale Bonato dopo, hanno preceduto la consegna di un diploma da parte del Presidente Favero al caporal maggiore capo Andrea Adorno, Medaglia d’Oro al Valor Militare in Afghanistan che è entrato nell’albo dei Soci perpetui dell’Ana. Il pubblico in piedi ha applaudito commosso questo giovane alpino, un uomo semplice capace di un’azione straordinaria. In platea, accanto a lui, l’alpino caporale maggiore capo Ferdinando Giannini, insignito di Medaglia d’Oro al Valor Civile che, per salvare i passeggeri di un’auto incidentata in autostrada, non esitò a mettere in gioco la propria vita rimanendo lui stesso ferito per sempre. La voce profonda di Alleva ha scandito mitigando commozione e orgoglio, il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, inviato agli alpini in occasione dell’Adunata di L’Aquila.

    Ne riportiamo uno stralcio: “All’Associazione e agli innumerevoli gruppi locali rinnovo il ringraziamento per la costante e fondamentale opera condotta in supporto alla Protezione Civile nei casi di calamità naturali, e nelle iniziative benefiche e di volontariato. Anche in queste attività gli alpini hanno saputo distinguersi sempre per tenacia, organizzazione, capacità operative, grande disponibilità e altruismo. Siete una risorsa di inestimabile valore, al servizio della comunità!”. Una pausa per sciogliere il nodo della commozione convertita d’un lampo in sana allegria quando, dal palco, il Presidente Favero ha chiamato a raggiungerlo, il Presidente emerito Beppe Parazzini che ha tirato con sé l’altro past President, Corrado Perona. Favero ha ricordato il nobile gesto del Beppe nazionale, passato agli onori della cronaca per aver contrastato a Milano, la stupidità e la sfrontatezza dei black bloc e dei giovani manifestanti, esponendo il Tricolore. Una Bandiera che insieme a lui, è stata bersaglio di uova, sassi e pesanti improperi.

    Ebbene il sottotenente del Quinto è rimasto in piedi, al balcone del suo studio, scuotendo il capo in segno di disapprovazione e di sdegno. Favero lo ha ringraziato regalandogli una scatola di uova… di cioccolato: “Beppe, queste non si tirano e sono più dolci!”. L’intervento del Presidente nazionale Sebastiano Favero ha chiuso la serata: “Siamo tornati a L’Aquila a distanza di sei anni. Fummo i primi ad arrivare dopo il terremoto e oggi siamo di nuovo qui non per vincere una sfida, ma certi che la nostra positività e, perché no, anche la nostra allegria, saranno la spinta decisiva affinché L’Aquila torni a vivere. Una città che seppur ferita, resta bellissima. Così come la sua gente”.

    Mariolina Cattaneo