Una corona ai Caduti d’Oltremare

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    Si è svolto a Bari, nei giorni 13 e 14 ottobre il 6° pellegrinaggio solenne al Sacrario Militare dei Caduti d’oltremare. Sabato 13 ottobre, dopo l’arrivo del Labaro al Sacrario Militare, il presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dal vice sindaco di Bari Nicola Sciacovelli e dal presidente sezionale Antonino Cassotta, ha deposto una corona di alloro presso il Sacello del Sacrario; subito dopo il cappellano militare della terza Regione aerea, mons. Sabino Scarcelli, ha benedetto il cippo commemorativo donato dall’ANA al Sacrario dove riposano oltre 70mila soldati italiani, dei quali 45mila ignoti, caduti in Jugoslavia, Germania, Grecia, Albania, Africa Orientale, Libia, Marocco, Tunisia e Algeria.

     

    Erano presenti alla cerimonia il presidente Corrado Perona, alcuni consiglieri nazionali, autorità civili e militari e tanti alpini, con vessilli e gagliardetti. È stata quindi celebrata la Messa ed al termine il presidente Perona, il consiglio direttivo nazionale ed i presidenti delle Sezioni convenute a Bari, sono stati ricevuti nella sala consiliare della città dal vice sindaco Nicola Sciacovelli per lo scambio dei saluti, seguito da un rinfresco.

    La giornata di domenica 14 ottobre è iniziata con l’alzabandiera alla presenza di numerose rappresentanze di alpini con i propri vessilli e gagliardetti e del picchetto interforze del Presidio militare di Bari. Dopo l’alzabandiera il presidente nazionale Corrado Perona con i consiglieri nazionali Robustini, Crugnola, Balleri, il presidente sezionale Cassotta e l’alpino Vito Giasi, a bordo di una motovedetta della guardia costiera della Capitaneria di Porto di Bari, hanno reso gli onori con il lancio a mare di una corona di alloro, agli alpini del btg. “Gemona” deceduti nell’affondamento della nave Galilea, durante il secondo confitto mondiale. Le due giornate di manifestazione si sono concluse con la sfilata degli alpini per le vie della città di Bari, suscitando ammirazione e calore da parte della popolazione.

    Antonino Cassotta

    DISEGNO DI UNA MAGICA PENNA

    Sobria e lineare l’architettura del disegno, elegante e imponente allo sguardo. Un progetto che porta la firma di Paolo Caccia Dominioni, conte e barone, 14° signore di Sillavengo, fu soldato e ingegnere in quattro continenti, artista e scrittore. Non basta ancora. Personaggio senza tempo, mai dimenticato, rivive nell’opera che fu la sua paziente e incessante missione: raccogliere, riconoscere e riportare in Patria migliaia di soldati caduti sui campi di battaglia, seppelliti nelle sabbie del deserto africano, dove egli si isolò per oltre 10 anni. Maestro attuale e antico, disegnò il Sacrario dei Caduti d’Oltremare ubicato alla periferia di Bari, lungo la strada per Brindisi. Grecia, Albania, Algeria, Marocco, Tunisia, Libia, Somalia, Etiopia, Eritrea, Germania e Mar Mediterraneo.

    Da questi luoghi provengono le salme di oltre 70mila Caduti italiani, più di 40mila gli ignoti. Un luogo di pace, di preghiera. I nomi tagliati nel marmo, l’uno dopo l’altro raccontano una vita, un destino, un uguale epilogo. Gli alpini sono laggiù, ogni anno nel mese di ottobre. Vengono da lontano a pregare perché di quella storia si scordino le solitudini e le atrocità, ma se ne esalti l’insegnamento. Ogni volta è un andare silenzioso, un reverente omaggio. Se questa tradizione continuerà e verrà perpetuata, quelle pietre di marmo, disegnate una ad una da Sillavengo, non appariranno come un monumento freddo, ma saranno tombe, sacre e care. Poi come sempre, nell’ora del tramonto, la campana scandirà nove rintocchi. Victi vivimus… e scenderà la sera.

    Mariolina Cattaneo