Un anno passato, guardando al futuro

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    Un anno sociale è passato, concluso come sempre dall’assemblea dei delegati a Milano. Occasione per incontrarci, fare il consuntivo di un anno associativo e tracciare le linee e gli obiettivi per il futuro. Siamo nel Centenario della fine della Grande Guerra che avrà il suo momento culminante per noi alpini e soci dell’Ana il pomeriggio del 3 novembre con una semplice ma significativa cerimonia che ogni Gruppo farà davanti al proprio monumento ai Caduti, ripetendo quanto così bene era stato fatto dieci anni fa.

    Sarà un segno tangibile di quanto e come intendiamo onorare e ricordare i nostri Caduti che hanno saputo sacrificare il bene più prezioso, la vita, per assicurare a noi benessere e pace. Monito per le giovani generazioni per le quali tutto sembra dovuto, cresciute in una società in cui prevale l’edonismo, l’individualismo e l’affermazione dei propri diritti. Per questo abbiamo chiesto e continueremo a chiedere con forza in modo particolare a chi governa la riapplicazione dell’art. 52 della Costituzione, quello della naja obbligatoria tanto per essere chiari, e questo non tanto per rinfoltire le nostre fila, siamo ancora 270.000 soci alpini, ma nel precipuo interesse dei giovani stessi e dell’Italia. Tornerebbero a riavere significato parole ormai in disuso come rispetto, obbedienza, condivisione, solidarietà, identità, dovere e Patria. Tutto questo per evitare che l’Italia non finisca per essere una semplice realtà geografica ma continui ad essere quella per cui tanti giovani e tanti italiani hanno lottato e combattuto evitando di ripetere quanto già accaduto, e basta leggere la storia, con la fine dell’Impero Romano d’occidente. Noi continueremo sulla nostra strada, quella indicataci dai nostri veci e dal nostro Statuto, certi di essere sulla via giusta. Ne abbiamo avuto una conferma a Trento alla recente 91ª Adunata nazionale, quella dell’ultimo anno del Centenario della Prima Guerra Mondiale, guerra di cui sono stati onorati e ricordati tutti i Caduti da parte dell’Ana con la volontà di perseguire la concordia e la pace con tutte le nazioni allora belligeranti. Adunata dalle forti motivazioni, dalla grande partecipazione di gente e di alpini, dai luoghi simbolo visitati tra cui il Doss Trent e la Campana di Rovereto, dalla presenza dopo tanti anni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Continua il nostro impegno alle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia con due dei cinque interventi già conclusi e consegnati, ma qui a me preme ringraziare tutti voi per la grande generosità dimostrata con oltre 3.700.000 € raccolti. Questa è la generosità del nostro mondo alpino e di chi ci vuole bene, sempre concreta, fedeli al motto “tasi e… fa”. Dopo anni di grande collaborazione ed affinità, con la firma di un protocollo d’intesa tra il Capo di Stato Maggiore della Difesa ed il Presidente dell’Ana, avvenuta a dicembre scorso, si stanno aprendo nuove e concrete possibilità operative da condurre in sinergia tra le Forze Armate, l’Esercito e le Truppe Alpine da un lato e l’Ana dall’altro. Di questa rinnovata sinergia d’impegno vi daremo comunicazione nel momento in cui andrà ad assumere concretezza in progetti mirati. Ed è comunque motivo per tutti noi di grande speranza e fiducia. Chiudo con il ricordo di quanti sono “andati avanti” nell’ultimo anno ed ai nostri Caduti, un saluto ai nostri reduci, soci, amici ed aggregati ed alle loro famiglie, senza dimenticare gli alpini in armi. Dal nostro neo Beato Movm Teresio Olivelli un monito che ci guidi “non posso lasciarli soli, vado con loro”. A tutti un grande abbraccio alpino.

    Il vostro Presidente