Un altro alpino del ‘Doi’ andato avanti in terra di Afghanistan

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Il caporale Tiziano Chierotti, 24 anni, di Sanremo, è caduto in un conflitto a fuoco con gli insorti a Bakwa, dove da due mesi opera il 2° reggimento Alpini. “Un ragazzo d’oro”, racconta un sottufficiale che lo conosceva bene ed è venuto a trovarmi subito dopo la notizia per dirmelo, con gli occhi asciutti ma tristissimi. “Corretto. Puntuale. Preciso”. Un bel tipo di Alpino, aggiungo io.

Dotato anche di tanto coraggio. Quello che serve per salire a bordo dei Lince e uscire tutti i giorni di pattuglia per assicurare un po’ di libertà e di benessere a chi non ha conosciuto altro che guerra, come il popolo afgano.

Oggi gli Alpini di Cuneo erano usciti insieme ai militari afghani per andare in un villaggio, incontrare la popolazione, controllare le strade. Una missione costante, portata avanti con sacrificio. Poche settimane fa un’operazione della polizia locale si era conclusa con l’arresto di quattro insorti, grazie all’aiuto degli Alpini. E nell’ultimo mese era calato il numero di ordigni esplosivi ritrovati e distrutti dai genieri alpini del 32°. Segni incoraggianti.

Oggi brutte notizie, invece, da Bakwa. Oltre al caporale Chierotti sono rimasti feriti altri tre Alpini, fortunatamente in modo non così grave. Il ‘Doi’ reagirà. Ha lo spirito della ‘Cuneense’ dentro. Il colonnello Chiti stasera ha adunato il reggimento intorno alla bandiera a mezz’asta per rendere onore a Tiziano. E poi per serrare i ranghi e riprendere a lavorare per passare la responsabilità del distretto agli Afghani. Un compito delicato e rischioso, da portare a termine anche nel nome di Tiziano, andato avanti – così diciamo noi Alpini – in una brutta giornata di ottobre ma non invano.