Un’Adunata indimenticabile

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    Caro direttore, ti invio copia della mail che mi ha mandato l’agenzia de L’Aquila presso cui mi ero rivolto per organizzare il viaggio del nostro Gruppo di Tarcento (Udine). Qui di seguito il messaggio pervenutomi. «L’Adunata è passata… e a L’Aquila abbiamo un grande vuoto, quello che voi avete colmato in tre giorni di allegra, ordinaria follia. 

    Grazie! Non credo che ci siano parole per potervi esprimere la gratitudine che nutriamo nei vostri confronti, ma sappiate che questa città non dimenticherà mai questo evento. Abbiamo avuto tanti stati d’animo in questi giorni… dubbiosi sull’evento, preoccupati per il severo banco di prova a cui la città era chiamata, colpiti dal numero di persone, stupiti dall’allegra follia degli alpini, felici di rivedere il nostro centro storico vivo e pulsante, toccati nel vedere alpini commossi che sfilavano, addolorati nel vederli andar via… L’Aquila non può dimenticare l’Adunata: gli alpini ci hanno fatto capire che in fondo al tunnel c’è un raggio di luce e che un giorno L’Aquila tornerà a volare! Grazie alpini!». Stefano, Pietro e Silvia del Touring Club Italiano, L’Aquila.

    Vittorio Formelli Gruppo di Tarcento, Sezione di Udine

    Questi amici aquilani non fanno che confermare i sentimenti che rimangono nel cuore della gente in ogni città dove si tiene l’Adunata. L’Aquila ha comunque i segni di ferite non ancora rimarginate e questo giustifica un supplemento di consolazione, come abbiamo avuto modo di sentire sulle labbra di moltissime persone.


    L’Aquila, città da sempre culla di eroici reparti alpini, da sei anni è nei nostri cuori per il tragico terremoto che l’ha colpita. Cinque di noi, avanguardia della Protezione Civile della Valpantena/Lessinia, che ci avrebbe raggiunto il venerdì, sono arrivati il martedì in quel di San Giovanni, frazione del comune di San Demetrio con qualche titubanza non avendo partecipato attivamente alle operazioni di soccorso di sei anni prima. Ogni apprensione è svanita al primo contatto. Per i nostri ospiti noi eravamo alpini ed eravamo lì, e questo per loro era sufficiente per fare di noi dei fratelli. Tale sentimento di fraternità è andato rafforzandosi di giorno in giorno così che alla partenza, abbracciandoci con le lacrime agli occhi, abbiamo fatto la promessa solenne di ritrovarci in un prossimo futuro. Grazie Gino, Giorgio, Sergio, Massimiliano, Rita e abitanti tutti di San Giovanni per il calore che ci avete trasmesso. Già mercoledì eravamo nelle vie del centro storico de L’Aquila straziati dalla enormità della tragedia. Poco lontano dal Duomo si è avvicinata un’anziana signora con le lacrime agli occhi e tra i singhiozzi ci ha detto: «Sono sei anni che camminiamo sulla polvere dei nostri morti, grazie a voi possiamo sorridere e sperare in un futuro migliore, grazie, grazie, grazie! ». Il giovedì siamo stati a Onna dove il nostro nuovo amico Antonio ha perduto la madre e il figlio sedicenne andato a soccorrerla. Lo straziante spettacolo di tragedia assoluta mi ha portato a paragonarlo alle distruzioni dell’ultima guerra di cui, non ancora decenne, ero stato testimone. Abbiamo sfilato con la mano sul cuore per dimostrare la nostra vicinanza, grazie L’Aquila per averci arricchito con la lezione di dignità e di coraggio. Spero, anzi sono sicuro, che ritorneremo presto da te per festeggiare la posa dell’ultima pietra della ricostruzione.

    Giuseppe Nori Gruppo di Quinto di Valpantena, Sezione di Verona

    L’accoglienza da parte delle popolazioni locali, anche nei paesi più lontani dal capoluogo, è stata comunemente attestata per la generosità e cordialità della gente ed è stata vissuta con profonda gratitudine dagli alpini ospitati. Una generosità che ha commosso e che si è trasformata in lezione morale, dalla quale apprendere il senso dell’accoglienza e del servizio.


    Grazie alpini, L’Aquila e gli aquilani non vi dimenticheranno.

    Gabriella Gualtieri

    Grazie a lei, signora cara, e a tutti gli aquilani che ci hanno fatto sentire a casa.


    Desidero complimentarmi con tutti voi. Siete il Corpo militare più simpatico del mondo, ed io non ho fatto l’alpino. Ciao, tornate presto.

    Massimo – L’Aquila

    Grazie. Ti aspettiamo a tutte le Adunate, per far festa con noi.