Un abbraccio porta fortuna

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    Durante la festa del diciottesimo compleanno di mio nipote Matteo, egli ha espresso che il suo massimo desiderio sarebbe quello di potersi arruolare nell’Esercito e naturalmente nel Corpo degli Alpini. Ciò ha riportato alla mia memoria quando mio nonno varcò i cancelli della Scuola Militare Alpina di Aosta, per assistere alla cerimonia del giuramento degli allievi del 13º corso Asc, il mio corso. 

     

    Concluso l’avvenimento mi venne incontro e, fortemente emozionato, mi abbracciò. Sinceramente al momento non afferrai il significato di quella calda dimostrazione di affetto. Sono trascorse 58 primavere da quel lontano giugno 1958. Ora da nonno, i desideri manifestati da mio nipote, mi hanno fortemente emozionato, tanto da abbracciarlo, con l’augurio che le sue prospettive un giorno possano essere appagate. Il mio avo era reduce della Grande Guerra.

    Florio Binelli Gruppo di Seravezza, Sezione Pisa-Lucca-Livorno

    Caro Florio, quanta umanità in questo tuo scritto. Personalmente penso che sarebbero molti i giovani come Matteo orgogliosi di portare un cappello alpino, segno che tra loro, a dispetto dei tanti giudizi negativi, il fascino del bene e degli ideali veri è ancora presente. Chissà se i governi, tra una bega e l’altra per una poltrona, sapranno farsi carico di questa sensibilità. Che sarebbe una premura pedagogica, prima ancora che militare.