TREVISO – Incontro a sorpresa

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    Il gruppo di Zero Branco ha organizzato un sorprendente, quanto inaspettato, incontro tra due commilitoni che non si vedevano dal lontano 1976. Una sorpresa per il socio Amedeo Sottana, classe ’54, che ha fatto la naja a Gemona proprio nel 1976. Si tratta di uno dei sopravvissuti del terremoto del Friuli, rimasto sotto le macerie della caserma “Goi-Pantanali”. Uno dei suoi salvatori, il ten. Angelo Del Bianco, lo ha cercato e, dopo tanti anni, è riuscito a raggiungere il suo capogruppo Adriano Barbazza e a chiedere informazioni su Amedeo.

     

    Amedeo è senza la gamba destra dal ginocchio in giù, ha segni delle ferite riportate su tutto il corpo, ma, in un certo senso, è stato fortunato poiché altri due alpini in quella circostanza sono morti sotto le macerie. Alla cerimonia di ringraziamento nella sede del Gruppo c’erano gli alpini di Zero e un gruppetto di alpini di San Martino al Tagliamento, al quale è iscritto Del Bianco. Più tardi sono arrivati i friulani capeggiati dal consigliere sezionale Tarcisio Barbui, con l’assessore Francesco Del Bianco, cugino di Angelo, assieme al capogruppo Claudio Volpatti.

    Da parte trevigiana c’erano il sindaco alpino di Zero Branco Mirco Feston, il presidente sezionale Raffaele Panno, i consiglieri sezionali Marco Simeon, Silvio Nino Forner e Italo Scapinello, assieme al segretario sezionale Roberto De Rossi. Gli alpini di Zero hanno portato anche un mulo, per rendere ancor più tradizionale la giornata di festa. I dettagli narrati da Amedeo e da Angelo sono terribili, ma la schiettezza del racconto dei due alpini, legati per sempre da questo rapporto speciale che unisce solo chi ha condiviso un’esperienza così forte, così dura, fa capire che la vita può assumere delle pieghe inaspettate e che a volte una bella amicizia può nascere anche da fatti tragici.

    Nel breve intervento il presidente sezionale Panno ha sottolineato che proprio dopo il terremoto del 1976 ha avuto inizio una delle maggiori e più significative conquiste degli alpini nella loro storia civile recente: la creazione della moderna Protezione Civile su base nazionale. Al termine dei saluti ci sono stati gli scambi dei doni: guidoncini, libri, gagliardetti, per rinsaldare l’amicizia alpina in un giorno così speciale. (p.b.)