Sono un socio fondatore del Gruppo di Ruda Sezione di Palmanova, da 30 anni presente nel direttivo del gruppo e per 18 anni ho fatto il Capogruppo. Detto questo per presentarmi, mi permetta di entrare nella discussione di questo dibattito infinito, perché vedo che quasi ogni mese sul nostro amato mensile L’Alpino, nelle lettere al direttore qualche socio affronta questo argomento.
Ho partecipato alla riunione dei Capigruppo della Sezione di Palmanova a cui era presente il Consigliere nazionale Renato Cisilin e anche lui nel suo intervento è entrato nel merito dei soci aggregati. Mi sono reso conto dal suo discorso che al giorno d’oggi nemmeno la direzione nazionale sa come comportarsi con questo fenomeno dei soci aggregati. Si cercano varie soluzioni, capello sì, capello no, se devono sfilare alle manifestazioni ufficiali con noi o in ultima fila e altre soluzioni varie. Secondo il mio modesto parere sono tutte bizantinerie che non portano da nessuna parte. Non vedo perché non sia mai stato scritto un semplice regolamento da consegnare a questi soci aggregati al momento della loro iscrizione. In cui si spieghi quali sono i loro diritti e quali sono i loro doveri nei confronti del Gruppo a cui si sono iscritti, che trattasi comunque di un’Associazione d’arma e non un’associazione sportiva o ricreativa. Resta il fatto che questi aggregati sono convinti che con la loro iscrizione hanno acquisito il diritto d’indossare il capello alpino a tutte le manifestazioni dell’Associazione, perciò bisognerà farglielo capire che così non è, mettendolo per iscritto sul regolamento. Concludendo è ovvio che il sottoscritto è contrario che i soci aggregati indossino il capello alpino. A mio modesto parere, i principali responsabili di questa situazione sono i Capigruppo (sottoscritto compreso).
Stelio Padovan Gruppo di Ruda, Sezione di Palmanova
Caro Stelio, dì all’amico Renato che vi renda edotti delle nuove disposizioni prese dal Consiglio Nazionale, che sono chiarissime e vanno nel senso da te auspicato.
