Sui luoghi della della Grande Guerra

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    Imponente la cornice che si presenta ai partecipanti alla competizione sul piazzale antistante il Tempio canoviano a Possagno, il tutto adornato dalle creste montane che, partendo ad ovest dal Col della Mandria, degradano lentamente a est verso il Monte Palon e successivamente il Castel Cesil e più rapidamente verso il Tomba e il contiguo Monfenera che si bagna sul Fiume Sacro: il Piave. Siamo sul massiccio del Grappa.

    La giornata meteorologica è favorevole e il percorso, a detta dei commissari di gara, ottimamente organizzato dal locale Gruppo Sportivo Alpini. Sono presenti le autorità comunali con in testa le autorità associative con il Presidente nazionale Sebastiano Favero, il sindaco Valerio Favero – suo figlio – il responsabile Ana della Commissione sportiva Mauro Buttigliero, il Presidente sezionale Giuseppe Rugolo, vari Consiglieri nazionali e sezionali, le massime autorità Fie.

    Ottimamente presidiato il comparto medico e di soccorso, con strutture, mezzi e personale adeguati. Efficace l’organizzazione logistica, sia per l’ormai collaudata sistemazione viaria, dei parcheggi, nell’accoglienza con postazioni per il ristoro e nella puntualità delle informazioni, sia per l’assistenza tecnica lungo tutto il percorso della gara. In questo contesto si è svolta la 46ª edizione del Campionato nazionale Ana di marcia di regolarità in montagna a pattuglie all’interno delle Alpiniadi estive 2018, consentendo lo svolgimento della competizione con i migliori auspici e nel pieno rispetto dell’imparzialità della competizione.

    I 16 chilometri sono stati tortuosi ed impegnativi, ma altrettanto suggestivi con panorami non comuni, a detta dei partecipanti, ricchi di emozioni soprattutto nel ripercorrere i sentieri della Grande Guerra e le postazioni mirabilmente recuperate. Il dislivello di 1.000 metri, portava i concorrenti fino alla quota dei 1.300 del Monte Palon, passando prima per il Monte Tomba, malga Barbeghera e giù poi, fino all’arrivo ancora al Tempio canoviano dopo aver incrociato, sul Col Draga, la Casa Sacro Cuore dei pp. Cavanis.

    Sono state 171 le pattuglie alla partenza per un totale di 513 atleti, a giudizio degli organizzatori un record assoluto per questo livello nazionale di competizioni. Giudici, comitato tecnico, altri comitati, personale di servizio, oltre agli accompagnatori e pubblico, portano a più di un migliaio le presenze. I settori da percorrere con tempi diversi erano cinque, in base alla media scelta per l’intera gara (alta, media e bassa). L’obiettivo è quello di centrare il tempo stabilito dai giudici di gara, contando che il pur minimo scostamento viene calcolato quale penalità. Alla resa delle classifiche queste sono le Sezioni che si sono imposte nelle varie categorie: “Alpini media alta” Sezione di Valdobbiadene; “Alpini media media” Sezione di Bergamo; “Alpini media bassa” Sezione di Biella; “Aggregati” Sezione di Treviso.

    In classifica generale vince la Sezione di Biella con la pattuglia formata da Emilio De Giorgis, Franco Gnoato e Salvatore Tarantola, seconda Brescia (Angelo Aguscio, Luigi Cadei e Mario Ferrari), terza Valdobbiadene (Lorenzo Guizzo, Alessandro Frare e Enrico Moro). Il Trofeo Scaramuzza che tiene conto delle migliori posizioni delle pattuglie di ciascuna Sezione è stato vinto da Bergamo con 1.299 punti assoluti, seconda la Valtellinese (1.124), terza Biella (1.177). È meritevole di menzione la pattuglia formata interamente da donne a cui va riconosciuto il titolo, quanto mai appropriato, di “stelle alpine”: Fiorenza Mocellin, Graziana Battaglia, Sonia Alberton della Sezione di Bassano che ha raggiunto il secondo posto nella categoria “Aggregati”.

    La bella manifestazione si conclude con le sobrie premiazioni di ogni categoria, prima del trasferimento a Cima Grappa per la cerimonia commemorativa. Doveroso il riconoscimento al solerte Capogruppo di Possagno, Ivano Perisello, per l’operoso coordinamento della complessa manifestazione che conclude l’incalzante, ma soddisfacente giornata, con il ringraziamento accorato rivolto a tutti gli alpini, amici, della Grande Guerra aggregati di tutti i Gruppi che hanno collaborato e particolarmente i componenti della proloco e l’amministrazione comunale.

    Gianantonio Codemo