Successo nel Levante savonese

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    Grande soddisfazione e grande apprezzamento per il lavoro dei volontari e dell’organizzazione: l’esercitazione “Levante del Savonese” è stata un successo. Sono queste le prime parole che mi sento di esprimere dopo aver partecipato all’esercitazione del 1º Raggruppamento. Un sigillo prestigioso da apporre sull’sercitazione che ha visto impegnati gli uomini e le donne delle squadre delle Sezioni di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, nei 49 cantieri operativi che hanno interessato 12 aree di intervento nei comuni di Albisola Superiore, Albissola Marina, Celle Ligure, Savona e Varazze. 

     

    Erano presenti anche Ettore Avietti, coordinatore del 2º Rgpt. e tre funzionari del Dipartimento di Protezione Civile. Ho visto svolgere, da parte di tutti, un lavoro preciso e puntuale che, oltre a testare l’operatività delle squadre di tutte le specialità componenti la Protezione Civile Ana, ci ha consentito di tener fede ad un nostro impegno: fare prevenzione, che per noi alpini significa soprattutto evitare calamità ed emergenze, o limitarne sensibilmente i danni e le problematiche. Farlo in un territorio storicamente ferito dalle avversità naturali, come queste terre hanno dovuto sopportare, è doppiamente importante. Oggi lasciamo il savonese più sicuro e di questo ne siamo orgogliosi: è il nostro voler “essere vicini” alle popolazioni di questa porzione di Liguria.

    Numeri importanti quelli che “Levante del Savonese” ha fatto registrare: 480 volontari impegnati nei cantieri, 43 mezzi impiegati, tutte le specialità di cui dispone la Protezione Civile Ana coinvolte, dagli alpinisti, impiegati alla Fortezza di Priamar, a Savona e al cimitero di Varazze, alle unità cinofile che hanno lavorato a Ca da Seiia, ai sommozzatori che si sono immersi dal litorale di Varazze, alle squadre sanitarie e alle unità di supporto psicologico, agli ergotecnici che nei vari cantieri hanno completato tutto il programma degli interventi senza problemi né inconvenienti, senza dimenticare i “nostri ragazzi” in armi, gli uomini e le donne dell’aliquota di rocciatori e soccorritori del 1º reggimento artiglieria da montagna, unità operativa della brigata alpina Taurinense.

    E tra tutti, un grande ringraziamento di cuore va a Roberto Bertone, Presidente del Coordinamento della Protezione Civile della Regione Piemonte, per aver dato disponibilità dei mezzi operativi, supporto delle strutture cucina e il proprio contributo in fase operativa. Nel Levante Savonese gli alpini hanno lasciato qualcosa: hanno lasciato un territorio che, grazie ai lavori di prevenzione intrapresi e terminati nei 49 cantieri allestiti, nel futuro sarà meno vulnerabile alle calamità naturali che, in passato, hanno martoriato queste terre. Hanno lasciato, tra gli abitanti che li hanno conosciuti, la dimostrazione di come valori quali Patria, solidarietà, impegno sociale, spirito di servizio e di sacrificio non siano solo “spot pubblicitari”, bensì il patrimonio quotidiano con il quale costruire un’Italia dove far vivere i nostri figli sia preferibile rispetto a qualsiasi altro posto al mondo.

    Sul colletto della maglietta di un nostro alpino ho visto, domenica, ricamata la scritta “Siamo così o non siamo”. Ecco, questo è il nostro modo di essere alpini e italiani e questa è stata l’esercitazione “Levante del Savonese”: tanto impegno, tanta fatica e tanto lavoro, solidarietà e amicizia, ma soprattutto un grande abbraccio e un arrivederci in queste terre, ancora una volta fieri di essere alpini.

    Gianni Gontero
    pc.coord@ana.it