STORIA SEZIONI ESTERO – Piccolo Gruppo, grandi alpini

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    Era il 6 novembre 1969 quando a Winnipeg (capitale dello Stato del Manitoba che conta oggi circa 630.000 abitanti) due veci, Guerrino Macario (classe 1916) e Primo Augellone (classe 1920) insieme al bocia Ermenegildo Di Biaggio (classe 1938 e attuale capogruppo), parlando di guerra e di naja decisero di contattare uno ad uno gli alpini residenti, con l’intento di costituire un Gruppo alpino. Fu così che il 7 dicembre 1969 tennero una riunione “pre-associativa” alla quale parteciparono 18 alpini: venne presa la decisione di scrivere alla sede nazionale a Milano per chiedere istruzioni e dare così inizio alle iscrizioni.

     

    Il capogruppo Di Biaggio ricorda: “Ci mettemmo in contatto con il generale Carlo Vittorio Musso, che in Italia ricopriva il ruolo di segretario nazionale dell’ANA sotto la presidenza di Ugo Merlini, il quale ci informò che esisteva già una Sezione in Canada e ci invitò a contattarla. Telefonammo e scrivemmo quindi alla sezione di Montreal ma, chissà perché, non arrivò risposta. Ci provò anche il generale, e poichè non ottenne alcun risultato ci disse: “Mandatemi i formulari e dipenderete dalla sede nazionale”. Fu così che il 10 marzo 1970 gli alpini di Winnipeg entrarono a far parte della nostra grande Associazione come Gruppo Autonomo, dedicato alla Medaglia d’Argento al V.M. cap. magg. Gino Di Biaggio, 8° Alpini, classe 1912, distretto di Sacile, allora in provincia di Udine, oggi di Pordenone.

    Questa la motivazione: “Già distintosi per ardimento, durante una violenta azione, benché ferito, continuava la lotta e alla testa dei dipendenti contrassaltava, fino a quando decedeva per grave ferita riportata. (Nowo Postojalowka – Russia, 20 gennaio 1943)”. I capigruppo furono: Primo Augellone, in carica dal 1969 al 1978, Domenico De Luca, in carica dal 1978 al 1981, ancora Primo Augellone dal 1981 al 1985, Guerrino Macario dal 1985 al 1987, di nuovo De Luca dal 1987 al 1993, Ermenegildo Di Biaggio dal 1993 al 1999, ancora De Luca dal 1999 al 2002 e dal 2002 in poi Ermenegildo Di Biaggio, tutt’ora capogruppo. Presidente onorario è Primo Augellone. La forza del Gruppo Autonomo – diminuita negli anni per… cause naturali – è attualmente di 15 soci e 5 aggregati. L’esiguità del numero dei soci però non è mai stata un ostacolo all’attività di queste penne nere, intensa e coinvolgente anche per la comunità italiana.

    Nel 1981 gli alpini di Winnipeg “volano” a Vancouver convocati per partecipare alla costituzione della Commissione Intersezionale ANA in Canada. Nel 1985, alla presenza del vicepresidente nazionale ANA Luigi Menegotto, del delegato per le sezioni all’estero Giovanni Franza, del vice console d’Italia Domenico Povoledo e di altre autorità locali a Winnipeg viene inaugurato il monumento ai Caduti davanti a Villa Cabrini. L’8 settembre 1987 è una data importante: gli emozionatissimi alpini di Winnipeg ricevono la visita di una delegazione della sede nazionale composta da Leonardo Caprioli – allora presidente nazionale – dal generale Benito Gavazza di Onorcaduti, dal vice presidente Luciano Gandini, dal direttore de L’Alpino Arturo Vita, dal consigliere nazionale Angelo Todeschi e da Giovanni Franza. Molte le attività organizzate dal Gruppo fin dalla sua nascita: la veglia verde (una festa per stare insieme e raccogliere fondi per la solidarietà), il picnic della seconda domenica di luglio con la Messa al campo e il pranzo tradizionale (pastasciutta, salsiccia e polenta!).

    Per un lungo periodo gli industriosi alpini produssero anche il vino per il loro fabbisogno. Ed ancora: la cerimonia del 4 Novembre e la cena annuale dei soci che ha luogo ad ogni fine anno. Ottima l’integrazione con la comunità locale, per la quale spesso gli alpini di Winnipeg si adoperano, tanto che nell’ottobre 2005 la “Lega italocanadese del Manitoba” – che raggruppa i 19.000 residenti dello Stato – li ha insigniti dell’Excellence Awards, per l’opera svolta nel sociale. Basta leggere “Alpini in trasferta”, il giornale semestrale delle Sezioni e Gruppi del Canada per rendersi conto di come i nostri alpini, pur perfettamente integrati nella realtà locale, non smettono mai di nutrire un grande affetto per il nostro Paese, di cui sono eccezionali “ambasciatori”.

    Giuliana Marra