Scambi epistolari

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    Sono la moglie di un alpino che purtroppo è “andato avanti”, come dite voi, e io non riesco a farmene una ragione. Siamo stati assieme ben più di 47 anni e finché ha potuto ha sempre partecipato a tutte le Adunate, a tutti gli incontri che il suo Gruppo organizzava con infinita gioia, e io quando potevo lo seguivo. 

     

    Comunque scrivo per rispondere ad Alberto Baldani che dice che ha comprato due cappelli alpini e che li decora come più a lui piace. Se questo signore fosse un vero alpino saprebbe che il cappello per gli alpini è una cosa da rispettare, amare e venerare come fosse una cosa sacra. Ma mio marito si è fatto promettere che glielo avrei messo sulla bara e così io ho fatto. Per lui era una cosa da amare, venerare e criticava tutti quelli che mettevamo ogni sorta di fronzoli per farne un simbolo indecoroso per quello che rappresentava. Chiedo infine alle mogli degli alpini che leggono L’Alpino se vogliono corrispondere con me così da potermi aiutare a passare questo brutto momento.

    Alba Maria Pia Raballo, corso Piave 154 – 12051 Alba (Cuneo). Alba Maria Pia Raballo Gruppo Alba, Sezione di Cuneo

    Cara signora Alba, grazie per le sue riflessioni e, soprattutto, grazie per aver suggerito questa bella idea di stare insieme con altre mogli di alpini, attraverso lo scritto. Nell’epoca digitale, frettolosa e sbrigativa, si fa fatica a pensare che anche uno scambio epistolare possa essere uno strumento prezioso per comunicare ed anche alleviare le fatiche del vivere.