Sarà il ponte dell’amicizia

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    Come un miraggio – dopo centinaia di chilometri combattendo all’indietro – dev’essere apparso alle migliaia di alpini il terrapieno della ferrovia che chiudeva l’orizzonte della pianura trasformata in un inferno bianco e che alla fine della giornata sarà macchiata di rosso e costellata da migliaia di corpi che la neve avrebbe presto coperto. E poi quei sottopassi al di là dei quali c’era la salvezza, il diaframma tra la morte e la vita. Poco dopo, un fiume e un ponte sul fiume Valuj, l’assalto di quei fortunati passati dalle forche caudine, a quella poco più che passerella che era la fine della lunga marcia nella tormenta, delle mitragliate nemiche, delle cannonate dei carri armati. La baita ora era qualcosa di più d’un sogno disperato.

     

    Quel ponte è a Nikolajewka (oggi Livenka), a poche centinaia di metri verso ovest dal terrapieno della ferrovia. È traballante, fatiscente e col manto tappezzato alla meglio per ricoprire le buche, tenuto su da putrelle, senza sponde, invaso dagli arbusti in un paesaggio desolante. Ogni giorno vi passano – quasi un miracolo – le auto che vanno e vengono dalle due metà della cittadina di Livenka. Quel sottopasso e il ponte sono meta di molti alpini che vanno in pellegrinaggio in terra di Russia. “Di qui l’iniziativa di ricostruirlo che nasce perché nell’immaginario non solo degli alpini ma della gente Nikolajewka è il simbolo della fine di una tragedia – sostiene il presidente Sebastiano Favero – ma segna anche il punto in cui chi ha avuto la fortuna di arrivarci ha sentito non dico di essere arrivato a baita ma di esserne molto vicino.

    Ecco perché il Consiglio Nazionale ha accolto l’esplicita richiesta dell’amministrazione comunale di Livenka, avanzata a Brescia, in occasione della ricorrenza del 70° della battaglia. Ci è sembrato opportuno – ha concluso Favero – lasciare un segno di quello che consideriamo il luogo simbolo della fine della drammatica ritirata: il ponte, che chiameremo Il ponte degli Alpini per l’amicizia”. I materiali strutturali, cemento, sabbia, ghiaia saranno reperiti in loco mentre la struttura vera e propria, in ferro, dovrebbe essere costruita in Italia per essere poi trasportata a Livenka. (g.g.b.)

    Questo è il numero di c/c dove effettuare le donazioni per la costruzione del “Ponte degli Alpini per l’amicizia”:

    conto corrente nr. 100000010452 presso BANCA INTESA SANPAOLO agenzia 1877 – Corso Garibaldi 86, Milano

    intestato a: ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Via Marsala 9 – 20121 MILANO

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    Causale: contributo “Ponte degli Alpini per l’amicizia”