Russia on the road!

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    Alpini, due ruote e 8.000 chilometri. È nata dalla passione la pazza idea dell’Associazione Alpini Motociclisti alla quale hanno aderito due suoi soci, Aldo Bergoglio, capogruppo di Brozolo-Robella (sezione di Torino) e Massimo Rubeo della sezione di Biella. In sella alle loro moto hanno raggiunto la Russia per visitare i luoghi dove tanti soldati italiani durante il secondo conflitto mondiale sono caduti per la Patria e portare un contributo tangibile all’Asilo Sorriso di Rossosch, completato 20 anni fa dalle penne nere e donato alla popolazione russa in segno di fratellanza. Il tour e le tappe di avvicinamento sono state pianificate con certosina meticolosità. Nonostante ciò la malasorte era in agguato: un giorno dopo la partenza la due ruote di Massimo si è fermata, mettendo a rischio l’impresa.

     

    Tanto sconforto e qualche maledizione più tardi, Massimo ha metabolizzato l’idea di un’ingente spesa e ha deciso di noleggiare un altro mezzo a Lubiana: lo doveva all’Associazione motociclisti e ai tanti sostenitori dell’iniziativa. La bellezza del viaggio è fatta di contrasti. Guidare per centinaia di chilometri tra splendidi campi di girasole e poi trovarsi di fronte a giganteschi monumenti di guerra: imponenti carri armati T34 o Mig accostati a gigantografie in marmo o pietra di soldati russi, divenuti eroi. Nei paesi di campagna spiccava il giallo dorato dei tetti a cipolla e delle guglie delle graziose chiese ortodosse. Colori opposti a quelli delle case, grigie, piccole, basse e costruite con poco, legno o mattoni, spesso ricoperte con lastre di velenifero eternit.

    Il contrasto che non c’è stato è invece quello con la gente. Quando Aldo e Massimo si fermavano per cercare indicazioni, la curiosità era il primo sentimento che suscitavano in chi li vedeva, ma dopo aver riconosciuto sulle magliette il logo dell’Associazione e la nappina e penna nera sui caschi, sorridevano dicendo: “Ahhhh… Alpinsky Italiansky!”. E scattava la gara per farsi capire e per aiutare! Così è stato a Livenka (ex Nikolajewka), di fronte al piccolo monumento, trovato solo grazie all’aiuto di due giovani russi.

    Hanno anche visitato “Quota pisello” a Staraja Kalitva dove c’era il battaglione Mondovì della Cuneense, quindi Novo Kalitva, Selenyj Jar, Belogorje, Novo Postojalowka, 250 chilometri e nomi a noi tristemente noti. Infine Rossosch! All’Asilo Sorriso i bambini hanno accolto Aldo e Massimo con danze e balli locali. Hanno consegnato alla direttrice, insieme ad un poster su tela, la somma di 1.000 euro, raccolta dagli alpini delle sezioni ANA di Asti, Biella e Torino, i Gruppi della XII Zona, sezione di Torino, il Gruppo di Serravalle d’Asti e quello di Mottalciata di Biella. I fondi saranno utilizzati per i lavori di minuto mantenimento della struttura. Il rombo dei motori ha riaccompagnato a casa Aldo e Massimo, centinaia di chilometri di strada negli specchietti; nella mente tanti begli incontri, nel cuore gli alpini.


    L’Associazione Alpini Motociclisti è composta da 250 soci in regola con il tesseramento ANA. Tra gli scopi della sua costituzione c’è quello di rinvigorire l’interesse negli alpini e nell’Associazione in quanti condividono la passione delle due ruote. Dal momento della sua costituzione hanno aderito all’ANA in 24 tra alpini e amici.

    Per informazioni: www.alpinimotociclisti.it