Rischiose strumentalizzazioni

    0
    43

    Chi scrive è un alpino che posta sui social con tanto di cappello alpino poiché non si vergogna di denunciare le tante negligenze o nefandezze di una classe politica troppo distante dal cittadino e dalle sue sempre crescenti necessità. 

     

    Non si vergogna di denunciare l’incapacità, o la non volontà, della politica nel non essersi impegnata a fondo per far rimpatriare i fucilieri di Marina mentre si sono pagati 11 milioni di euro per il rientro di Greta e Vanessa, le due volontarie che assistevano i ribelli siriani; non si vergogna di postare la foto di un pensionato italiano che rovista nei cassonetti del mercato quando si spendono fior di quattrini per chi italiano non è; non si vergogna di denunciare la corruzione di una classe politica marcia che vive di parassitismo e malaffare; non si vergogna nell’esprimere opinioni, a volte in modo educato ed altre in modo realisticamente duro, su ministri o presidenti che dicono cose, ma ne fanno altre continuando così a prenderci per i fondelli; non si vergogna nel denunciare lo sperpero di denaro pubblico a discapito di chi lotta giornalmente con una difficile sopravvivenza; non si vergogna di denunciare tante altre infamie che i cittadini italiani devono subire poiché sono loro chiesti quei “sacrifici” che i politici “non vogliono fare”; non si vergogna di… Gli alpini sono ancora visti e percepiti come uomini che ancora credono negli ideali. Ecco perché continuerò a presentarmi con tanto di cappello alpino ben piantato in testa: perché credo ancora che quel cappello possa portare al risveglio delle coscienze. Quelle coscienze volutamente annebbiate da chi gestisce il potere di qualsivoglia natura.

    Gian Paolo Cazzago Capogruppo di Ospitaletto, Sezione di Brescia

    Il pericolo caro Gian Paolo è che qualche parte (cioè partito) si impadronisca del nostro cappello, non perché condivide la nostra indignazione, quanto perché conosce il peso dei nostri voti. Hai ragione ad avere una coscienza che non si rassegna, ma questa coscienza la devi far parlare senza servirti del cappello. Sarebbe anche questa una rischiosa strumentalizzazione che tu fai di un bene che è più grande di ognuno di noi.