Ripabottoni: il “Centro per gli anziani” è una realtà

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    È finalmente una realtà la casa per anziani di Ripabottoni, recuperata da un edificio fatiscente devastato dal terremoto che giovedì 31 ottobre 2002 colpì il Molise con una scossa durata 60 secondi, di magnitudo 5,9 gradi della Scala Richter, pari all’8°-9° della Scala Mercalli. Fra le vittime, 27 bambini e una maestra di una scuola a San Giuliano di Puglia. In tanta desolazione gli alpini si prodigarono nei soccorsi scrivendo ancora una volta una pagina di solidarietà.

    In questa va iscritta anche la storia della casa di riposo di Ripabottoni, un comune di 566 abitanti della provincia di Campobasso immerso fra verdi colline. L’ANA, sotto la presidenza di Beppe Parazzini, lanciò una raccolta tra i propri iscritti con lo slogan “Un euro per ricordare, un euro per aiutare”, secondo lo spirito alpino. L’euro per ricordare era destinato alla ristrutturazione del rifugio dedicato ai Caduti dell’Adamello, sulla Lobbia Alta; l’euro per aiutare fu riservato ad un intervento pro terremotati del Molise. Ora entrambi i progetti sono una realtà.

    A Ripabottoni il 21 maggio scorso è stato inaugurato l’istituto fortemente voluto anche da Corrado Perona, allora vicepresidente vicario, divenuto poi presidente nazionale. Perona è stato il tenace animatore di questo intervento che ha avuto alti e bassi… burocratici, superati con la collaborazione dei presidenti della Commissione Grandi Opere alternatisi nel tempo: Ivano Gentili, Carlo Bionaz e Sebastiano Favero, nonché dei consiglieri nazionali e degli alpini delle sezioni Molise, Abruzzi, Latina, Cividale, Pordenone e Massa Carrara e di tanti altri che prestarono la loro opera come volontari.

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    Il tutto nacque all’indomani del terremoto che sconvolse il basso Molise. Tra i tanti centri colpiti c’era Ripabottoni, in ginocchio per l’inagibilità della quasi totalità degli edifici. Fu in quell’occasione che Corrado Perona, recatosi in Molise accompagnato dal consigliere Vito Peragine e da Mario Capone, allora presidente della sezione ANA Molise, per coordinare con le autorità locali l’intervento dei nostri volontari, scoprì quel rudere – un vecchio e dismesso albergo, recuperato alla meglio per ospitare gli sfollati – sposando appieno la proposta dell’allora sindaco Michele Frenza di trasformare quella struttura in “Casa di Riposo” per i nonni di Ripabottoni.

    Quindi, nel 2004, furono definiti i dettagli dell’intervento in un incontro con il nuovo sindaco Francesco Panunto e con la rappresentante della Regione Molise, Ornella Spina, insieme al presidente della sezione Capone, a Salvatore Robustini e ai componenti della commissione Grandi Opere dell’ANA. Dopo una serie di traversie burocratiche, nel 2009 furono definite le fasi successive per il completamento dell’opera: all’incontro erano presenti il presidente Perona e il sindaco, il presidente della Commissione Sebastiano Favero, con i consiglieri Ornello Capannolo, Carlo Bionaz, Roberto Formaggioni e Giuliano Chiofalo.

    L’ANA ha partecipato sia con finanziamenti, sia con la manodopera per complessivi 600.000 euro: 372.000 euro in capitali (di cui 319.000 ricavati dalla raccolta “Un euro per aiutare”) e i residui calcolando il costo dei progetti e del lavoro dei nostri volontari, seguiti nel tempo dai presidenti della Commissione Grandi Opere.

    All’inaugurazione erano presenti Gentili e Bionaz, insieme al presidente della Regione Molise Michele Iorio, all’arcivescovo di Termoli/Larino, mons. Gianfranco De Luca, al sindaco Michele Frenza (rieletto dopo il mandato Panunto), al presidente della sezione Molise Salvatore Robustini (oggi consigliere nazionale), al presidente onorario Mario Capone e ad altri parlamentari della regione, nonché tantissimi alpini delle sezioni limitrofe.

    È stata fondamentale la stretta collaborazione dei tecnici progettisti dell’ANA con i tecnici e le imprese locali, per la qualità dei lavori e per le tecnologie utilizzate, come hanno ampiamente illustrato Carlo Bionaz in occasione dell’inaugurazione e Ivano Gentili, durante la visita degli ambienti. Il centro funzionerà come RSA, Residenza Assistenziale Sanitaria per gli anziani, disponendo di 36 posti letto ed ampi spazi anche all’aperto, nonché di ambienti a prova di fuoco, caratteristica voluta proprio dai tecnici ANA, per scongiurare emergenze incendi.

    Paolo Mastracchio