Radici cristiane

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    Per il tuo editoriale mi verrebbe da titolare: prendere per mano il lettore conducendolo fra scienza e spiritualità come salutare ritorno a tempi trascorsi, ma non finiti. Erano i tempi in cui il prete era il naturale approdo per risolvere tanti problemi della mente.

     

    Poi sono intervenuti, magari in bene per carità, psicologi e psichiatri che si trovano servito il lavoro allestito da una congerie di fatti espressi dai mezzi di comunicazione di massa, dalla cinematografia a cui nessuno vuol porre un pur minimo freno, da un’indiavolata fuga in avanti del pensiero. Ho detto prete perché dietro a questa parola, asciutta come la Croce, vedo gesuiti, domenicani, secolari, francescani che nella mia vita ho avuto come sostegno morale di elevata spiritualità e di pratico buon senso. Una fortuna questa che auguro a tutti. All’alpino don Fasani ogni bene e che Dio ci assista.

    Emanuele Tabasso

    Caro Tabasso, grazie di ciò che affermi. È vero che qui faccio il giornalista, ma è pur vero che tagliare le radici cristiane ad un alpino è come privarlo del cappello.