Quella notte di 73 anni fa

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    Nel settembre del 1947 sul Monte di Ragogna, che sovrasta l’abitato di Muris (Udine), presso la chiesetta medievale di San Giovanni Battista, aveva luogo il primo incontro commemorativo a ricordo delle mille e cinquanta persone che nella tragica notte tra il 28 e 29 marzo 1942 persero la vita nelle gelide acque del Mar Jonio, mentre facevano ritorno in Patria, al termine della campagna di Grecia. Su un totale di 1.329 persone imbarcate sul piroscafo Galilea, 279 furono i superstiti e di questi 205 erano alpini della divisione Julia.

     

    Il 4 novembre del 1945 l’ex cappellano militare del btg. Gemona, Padre Generoso, aveva celebrato una prima Messa a ricordo di tutti i Caduti del secondo conflitto mondiale, davanti alla chiesetta diroccata dagli eventi bellici. Grazie alla volontà della gente locale e degli alpini, il 14 settembre 1947 il sacro edificio venne benedetto in forma solenne, dando così inizio alle ricorrenze sul Monte di Muris. A oltre settant’anni di distanza, il ricordo è vivo e non solo a Muris, ma anche a Chions (Pordenone) e a Sala Baganza (Parma), dove è stato inaugurato un cippo dedicato ai marinai periti con il Galilea.

    La sera del 28 marzo, nella sede del Gruppo alpini di San Daniele, si sono ritrovati alcuni reduci e parenti degli alpini periti nella tragedia. Un incontro promosso dal ten. Antonio Ferrante, assieme a Onorino Pierobon, attorniati da pochi amici e autorità militari, tra cui il col. Andrea Piovera, comandante del distaccamento Julia, il col. Graziano Scarsini e il ten. col. Vittorio Mancini, responsabile delle sale storiche museali della Julia. Domenica 29 marzo c’è stata la cerimonia a ricordo del 73º anniversario dell’affondamento del Galilea e della conseguente perdita di gran parte degli uomini del battaglione Gemona. Tra le autorità militari, il col. Piovera per la brigata Julia, assieme ai comandanti dell’8º Alpini col. Matteo Spreafico e del 3º artiglieria da montagna col. Enzo Ceruzzi; il col. Graziano Scarsini del Centro documentale e il col. Stefano Commentucci per l’Aereonautica, e molti altri. Accanto a loro anche un picchetto in armi e la fanfara della Julia.

    La Sede nazionale dell’Ana era rappresentata dal Consigliere Renato Cisilin e dal Revisore dei conti Ernestino Baradello. Presente il presidente dell’Associazione gemonese “Mai daur”, Daniele Furlanetto, che raccoglie gli ex del btg. Gemona, con l’immancabile striscione dell’Associazione. Per la Sezione di Udine, c’era il Presidente Dante Soravito e numerosi Consiglieri sezionali. La Messa è stata celebrata dal cappellano militare don Giuseppe Gangiu che durante l’omelia si è soffermato sul mistero della Passione pasquale e del sacrificio in generale. Il coro “Amici della montagna” di Ragogna ha accompagnato la funzione terminata con la lettura della straziante Preghiera dei naufraghi del Galilea. Ultimo atto, la deposizione di sei corone ai rispettivi cippi a ricordo dei Corpi militari che si trovavano sul Galilea la notte dell’affondamento.

    Paolo Montina