Quel cappello al rovescio

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    Caro Bruno, sono sempre io che ti scrivo in questo caso per proporti la foto allegata. Riprende dei partigiani “alpini” che entrano sfilando a Bologna, mi pare, il 25 aprile del 1945.

    Ebbene hanno tutti l’allegria dipinta sul viso, ma tutti con il cappello rigorosamente al rovescio!!! Cosa significa questo atteggiamento? Per me è da stigmatizzare, ma forse non ho colto il concetto di tale comportamento. Ciao dal tuo autista di quando sarai PAPA!

    Daniele Finzetto Gruppo di San Michele Extra, Verona

    Caro Daniele, quello era un momento di euforia, che può capire solo chi (quindi né tu né io) usciva da una guerra dove aveva visto morire fratelli, amici… Dove aveva visto distruzione e dolore. Fossi stato presente io, forse il cappello l’avrei buttato al cielo, per sprigionare l’esultanza dell’animo e per dire nei gesti una festa senza misura. Per tornare al presente, sei un po’ canaglia a garantire il tuo servizio in un ipotetico futuro, prendendo lustro dalle mie ipotetiche vesti bianche. Come a dire che adesso non conto niente. Con amicizia.